“Il Bingo non è solo un gioco d’azzardo, ma anche un luogo di ritrovo e socializzazione per tante persone. Per questo, io chiedo allo Stato che, al pari di tante altre attività, venga riaperto al più presto”.
In una lettera inviata ad Agimec (l’agenzia giornalistica sul mercato del gioco), Fiorenzo Bottini – dipendente della sala bingo di Cesenatico – ci propone la sua personale prospettiva del mondo – spesso demonizzato – delle sale da gioco: “Voglio dar voce – scrive Fiorenzo – a tutte le persone che, come me, vanno avanti con il proprio lavoro riuscendo tutti i mesi a mantenere una famiglia. Dopo 19 anni posso affermare che il bingo, al contrario di quello che si vuol far credere, non è un gioco d’azzardo ma è un luogo di ritrovo, un’opportunità di socializzare per tante persone.”
“Siamo a casa dall’otto di marzo, senza una data di riapertura, senza certezze e senza stipendio – prosegue la lettera – perché in questi 2 mesi devo ringraziare solo il mio datore di lavoro che ha potuto anticiparmi la cassa integrazione. Non credo che tutti abbiano questa fortuna. Chiediamo solo di lavorare senza perdere la nostra dignità, abbiamo fatto tutto per tutelare la nostra salute e siamo già pronti per poter ripartire in sicurezza. Perché dobbiamo ancora aspettare? Non vedo – conclude – che differenza ci sia in termini di sicurezza tra un ristorante e una sala bingo”.