Ormai l’abbiamo capito: non sarà un Natale come quello del 2019, quando brindavamo felici e il Covid non sapevamo neppure cosa fosse.

A stabilire regole e limitazioni sarà il prossimo dpcm, che entrerà in vigore il 3 dicembre. E intanto sgomitano le prime indiscrezioni che ci aiutano a tratteggiare il mese che verrà. In primis, si parla di spostare il coprifuoco fino alle 23 (ma c’è chi dice anche alle 24). I negozi saranno aperti anche la sera ed i centri commerciali torneranno a ripopolarsi nei weekend.

La limitazione più stringente sembra dunque essere quella degli spostamenti tra le Regioni. E questo ostacolerà l’esodo a casa dei parenti e, soprattutto, disincentiverà gli spostamenti per motivi turistici, cancellando di fatto il rito del Natale sugli sci. Spiragli invece si aprono per la scuole in presenza per gli studenti liceali che, con la Azzolina di nuovo battagliera, potrebbero tornare in aula già dal 9 dicembre. Questa insomma la linea che sta prendendo corpo in vista del Natale nel nuovo Dpcm.

Un pacchetto di misure che, come ha precisato lo stesso Bonaccini, dovranno evitare di trasformare le feste natalizie in un nuovo “liberi tutti” come in agosto. Da qui la linea della massima cautela anche se l’Italia si avvia ad essere quasi tutta “gialla” come lascia prevedere la curva dei contagi che rallenta (anche se l’aumento dei decessi è un indicatore che non potrà essere trascurato).

In ogni caso, la linea dura sul fronte vacanze sembra ormai decisa nonostante le proteste delle regioni alpine e delle categorie interessate, a partire dai gestori degli impianti che temono una perdita del 70% degli incassi.

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