Dopo 11 anni (il clan del cocco era stato arrestato il 20 agosto 2010) il tribunale di Rimini ha condannato due, tra i membri principali, appartenenti alla famiglia di origine napoletana che per decenni erano stati monopolisti del cocco bello in riviera.
I capi d’accusa: associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, illecita concorrenza mediante violenza e minaccia, violenza e minaccia a pubblico e sostituzione di persona. Due – dicevamo – i condannati ai quali il giudice ha inflitto la condanna di cinque anni e sei mesi al capo banda e tre anni e otto mesi a un altro appartenente alla famiglia.
Una specie di racket della frutta. La banda minacciava, intimidiva e faceva pressioni per eliminare la concorrenza tra gli ombrelloni.
Le indagini erano state coordinate dall’allora dirigente Claudio Cagnini e dal Commissario Stefano Sant’Andrea della Squadra Mobile di Forlì, coinvolgendo anche gli uffici della Polizia del riminese e del ravennate e la Polizia Municipale di Cesenatico.