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Si torna finalmente a parlare di ristori. Entro la settimana, infatti, dovrebbe essere approvato il decreto “Sostegni”. Sarà un documento più semplice rispetto a quelli del governo Conte con al massimo 50 articoli. L’obiettivo infatti è quello di recuperare tutto il tempo perduto ricorrendo al carattere auto-applicativo nel più ampio ventaglio di casi possibile.

La platea a cui si rivolgerà il nuovo sistema di aiuti è amplissima e punta verso quota 3 milioni per abbracciare tutte le attività economiche con un fatturato 2019 fino a 10 milioni e con perdite di volume d’affari di almeno il 33% l’anno scorso. In questo panorama, secondo le stime del governo, entreranno anche 800mila fra avvocati, commercialisti, geometri, ingegneri, architetti e così via. L’aiuto riguarderà anche gli iscritti alle gestioni separate delle diverse Casse previdenziali, mentre per i lavoratori stagionali e dello sport sarà replicato l’aiuto pagato dall’Inps.

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Il capitolo dedicato agli aiuti a partite Iva e piccole imprese dovrebbe pesare per circa 12 miliardi.

Più ristretto sul piano finanziario ma non meno importante sul piano politico è il gruppo di norme fiscali. L’elenco è ricco di proroghe di adempimenti, ma l’attenzione si è concentrata sullo stralcio delle cartelle pre-2015 fino a 5mila euro. Il tetto serve a non superare il miliardo di euro di costi per la finanza pubblica ora a disposizione del tema.

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