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L’emergenza non è ancora finita. Anche se – con l’estate ormai alle porte – tornare in zona arancione sarebbe un’immane tragedia per la nostra industria turistica, l’Emilia Romagna resta – dati alla mano – in una situazione critica.

Ieri la cabina di regia del governo ha confermato la nostra regione in zona gialla e, del resto – a parte Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia – tutta la penisola ha ormai quel colore.

Ma, dopo due settimane di aperture, i dati gradualmente peggiorano e ieri l’indice Rt dell’Emilia Romagna era sopra 0,90, dunque più vicino alla soglia di guardia dell’1 che, potenzialmente, significa zona arancione.

 
 
 
 

Il rischio, se il trend non si arresta, è che venerdì prossimo la nostra regione salga in un’altra fascia e questo significa nuovo tragico stop a tante attività. Ecco perché, nella giornata di ieri, il governatore Bonaccini è tornato a rilanciare il tema della modifica dei parametri che stabiliscono i colori delle Regioni. A partire dall’indice Rt, che misura quanto corre il virus. Del resto – è il punto di vista del presidente – oggi gli ospedali respirano di più e, con la campagna vaccinale che procede tutto sommato spedita e le temperature che si stanno alzando – l’Emilia Romagna dovrebbe essere in grado di gestire la pandemia.

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