Il “caso Pantani” non è chiuso. E probabilmente non lo sarà mai, almeno fino a quando mamma Tonina avrà la forza e la tenacia di cercare la “sua” verità.

Nei giorni scorsi, intanto, la procura di Rimini è tornata ad indagare sulla morte del Pirata aprendo un nuovo fascicolo, per il momento contro ignoti.

E’ la terza indagine sulla morte del campione di Cesenatico dopo quella condotta dopo la tragedia, avvenuta la notte di San Valentino del 2004, quando Marco fu ritrovato senza vita in una stanza dell’hotel Le Rose di Rimini, e la seconda del 2014, quando fu riaperto il caso dopo l’esposto-denuncia della famiglia, con l’ipotesi di omicidio.

Questa volta la “terza indagine” – che ha come capo d’imputazione l’omicidio – ha preso piede dopo l’informativa inviata dalla commissione antimafia al Tribunale di Rimini a seguito delle nuove “rivelazioni” fatte da Flavio Miradossa (il pusher di fiducia di Pantani). E, nei giorni scorsi, davanti al sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha nuovamente deposta mamma Tonina (come persona informata sui fatti), accompagnata dai suoi nuovi avvocati Fiorenzo ed Alberto Alessi.

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