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Domani – proprio nel giorno di San Valentino – si celebra il 18° anniversario della morte di Marco Pantani e mentre Cesenatico si prepara, come ogni anno, ad una commemorazione in chiesa, organizzata dalla famiglia, la terza indagine sulla fine del ‘Pirata’ prosegue.

È stato infatti interrogato nei giorni scorsi dai Carabinieri di Rimini il tassista che asserisce di aver accompagnato due donne al residence ‘Le Rose’ di Rimini, dove il 14 febbraio 2004 il campione di ciclismo fu trovato senza vita.

Il tassista, che risiede a Cesena, avrebbe confermato l’episodio, ma le generalità delle due donne sono ancora tutte da confermare. Così come bisognerà capire per quale ragione l’uomo abbia deciso di farsi vivo solo 18 anni dopo la morte.

 
 
 
 

A spingere per la riapertura di una terza indagine, dopo che le due precedenti erano finite con un’archiviazione, è come sempre Tonina Belletti, la mamma di Pantani che, lo scorso 4 febbraio, era stata sentita dai militari per tre ore e mezza. Agli uomini del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini, la madre dello scalatore – capace di vincere Giro d’Italia e Tour de France nel 1998 – aveva detto che, “Marco non era solo la notte che è morto, con lui c’erano due escort”.

Ad ogni modo il nuovo fascicolo della Procura della Repubblica di Rimini, che ha archiviato l’ultima indagine nel 2015, è ancora oggi, anche dopo nuove testimonianze, disposto su modello 45 che viene utilizzato per l’iscrizione di un fascicolo nel registro degli atti non costituenti notizie di reato.

Nei prossimi giorni, si capirà se dopo la testimonianza del tassista sarà possibile ipotizzare nuovi reati come l’omissione di soccorso a carico di persone da identificare.

Al termine della prima indagine, nel 2005 per il reato di morte conseguenza ad altro reato, ossia lo spaccio che causò l’overdose di Pantani Fabio Miradossa e Ciro Veneruso patteggiarono condanne rispettivamente a 4 anni e 10 mesi e 3 anni e 10 mesi mentre la seconda indagine si chiuse nel 2016, dopo nuove perizie medico legali, confermando sostanzialmente le risultanze della prima.

Al di là del riverbero giudiziario della morte del ciclista romagnolo, domani – giorno in cui avrebbe compiuto 52 anni – Cesenatico, e l’intero pianeta delle due ruote, sono pronti a commemorarlo a 18 anni dalla scomparsa.

Epicentro del ricordo, la sua città natale in cui sono attesi appassionati da tutta la Penisola. Il cimitero – che sarà aperto dalle 7 alle 17 – è storicamente meta di tante persone che accorrono in sella ad una bicicletta ma anche lo ‘Spazio Pantani’, museo gestito dalla famiglia a fianco della stazione ferroviaria, il monumento in bronzo dedicato a Marco in Piazza Marconi o il celebre chiosco di piadine appartenuto alla famiglia figurano tra i luoghi in cui indirizzare un pensiero al ‘Pirata’ con la bandana gialla. A sera, alle 20, infine, si terrà una messa nella chiesa di San Giacomo sul porto canale.

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