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Anche a Cesenatico sono migliaia gli utenti che, questa settimana, hanno dovuto fare i conti con la paralisi della posta elettronica provocata dal black-out che, da domenica sera, ha colpito le 9 milioni di caselle di Libero e Virgilio.

Il grave disservizio – comunica l’azienda ItaliaOnline – sarà sanato “nelle prossime 24 ore”, ma dopo 4-5 giorni di down imperversano le polemiche che rischiano di infliggere un colpo durissimo al gruppo (in tanti, in questi giorni, hanno comunicato il loro desiderio di emigrare su altri gestori per “manifesta inaffidabilità”).

Anche le associazioni consumatori cominciano a scaldarsi: Altroconsumo sul proprio sito invita gli utenti a reclamare per avere una forma di risarcimento danni e chiede a ItaliaOnline di offrirlo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Da parte dell’azienda, per ora, solo le doverose scuse: “In questa nuova comunicazione, vogliamo iniziare scusandoci ancora una volta con i nostri utenti per il disagio e il disservizio. Leggiamo i vostri commenti e comprendiamo. Ma vogliamo soprattutto, ora che siamo in grado di farlo, condividere con voi maggiori informazioni sull’accaduto, sul lavoro che stiamo facendo e dare un orizzonte temporale per la risoluzione del problema”. Così esordisce la nota dell’azienda, che poi prosegue con i motivi tecnici del blocco. “Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo”.

Il problema: “Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati”.

In una precedente comunicazione, l’azienda aveva chiarito che i dati degli utenti – le loro mail – non sono a rischio; e aveva escluso un attacco hacker.

“I tempi sono stati lunghi finora, ce ne rendiamo conto. Da 25 anni siamo il fornitore mail degli italiani, i nostri utenti non sono sparsi per il mondo, ma sono i nostri vicini di casa, i nostri amici e parenti, i professionisti del nostro Paese. Non possiamo dunque non avere come priorità la tutela dei dati degli italiani, perché sono la nostra forza. Per questo vogliamo riaprire le caselle in maniera definitiva e stabile. Prevediamo di ripristinare la Libero Mail e la Virgilio Mail entro le prossime 24/48 ore. Siamo consapevoli che questo crea difficoltà ai nostri utenti, ma il nostro essere il provider di posta degli italiani, ci impone la massima serietà. Come sempre, comunicheremo eventuali aggiornamenti attraverso i nostri touchpoint”.

Così si chiude la lettera, mentre proseguono le polemiche sui social dei tanti utenti, alcuni dei quali avevano un account a pagamento e lo usavano per fini professionali. Il tema rimborsi a questi utenti non è stato ancora toccato dall’azienda.

Un altro capitolo che si aprirà è quello della richiesta risarcimenti, probabilmente, e sarà lavoro di avvocati e associazioni consumatori, che in passato per casi simili si sono mossi con tempestività. Come per il down di Ovh (2021) e di Aruba (2011), da cui, per colpa di un incendio, migliaia di siti e domini sono rimasti inaccessibili. Ma per ora il disservizio più lungo è stato di 24 ore circa, in Italia.

ItaliaOnline detiene un nuovo record: “Abbiamo recuperato i contratti di Virgilio email e Libero email e abbiamo trovato una clausola davvero ‘furba’ che limita la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento. Clausola che a nostro avviso non può essere applicata in maniera così generica –  scrive Altroconsumo -. Ci sono gli estremi per reclamare; come già molti stanno facendo, invitiamo a fare un reclamo attraverso la nostra piattaforma Reclama Facile argomentando i danni subiti”. “Anche Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o un rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti, per il mancato utilizzo del servizio di email; è vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati, anche perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email”.

 
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