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“Le origini del dialetto ro­magnolo nella poesia”. Questo il tema al centro dell’appuntamento in programma oggi pomeriggio (ore 16) al museo della Marineria di Cesenatico. Nelle vesti di relatore il professor An­drea Pivato che, nell’occasione, sara’ accompagnato dalla lettrice-poetessa An­namaria Tomassini. 

Grande appassio­nato di dialetto romagnolo, Andrea Pivato passera’ in rassegna i primi componimenti apparsi nel XVI secolo (Commedia nuo­va a Faenza e Pavlònmat a San Vittore di Cesena) poi, nell’Ottocento, la traduzio­ne riminese di Francesco Talanti di alcuni canti della Divina Commedia e quella faentina di Antonio Morri che ha tradotto il Vangelo secondo Matteo. 

Si arriva così alla seconda metà dell’Ottocento quando na­sce Olindo Guerrini il cui fi­glio Guido pubblica, dopo quattro anni dalla sua mor­te (1917), i Sonetti roma­gnoli che esprimono uno stile ironico-satirico-brillante di grande successo.

Dopo 41 anni nasce a San­ta Maria di Bertinoro Aldo Spallicci, medico che inter­preta un nuovo filone della poesia romagnola, quella lirica-epigrammatica e inau­gura i suoi testi musicati da Cesare Martuzzi e France­sco Balilla Pratella, con le cante romagnole.

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Ma la rivoluzione del dia­letto nella poesia romagno­la inizia con Tonino Guerra (1920-2012) la cui raccolta I Bu (1972) è l’apripista che ispira molti poeti a pubbli­care le loro raccolte. Il cesenaticense Leonardo Maltoni e il ravennate Mario Bo­lognesi (1973), i santarcangiolesi Nino Pedretti (1975) e Raffaello Baldini (1976), Tolmino Baldassarri di Cervia (1976), Walter Galli (1976) e Nino Pedrelli di Cesena (1949 e 2004), Gianni Fucci (1981) che completa “il poker” di “e circual d’ e giudeizi” (circo­ lo del giudizio) dei santarcangiolesi, Giuseppe Bellosi (1980) di Fusignano, Giuliana Rocchi (1980), Giovanni Nadiani ((1989).

L’attrice-poetessa Anna­ maria Tomassini e lo stesso professore Andrea Pivato leggeranno poesie di ogni autore.

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