E’ una storia che nasce al bar, quando distesi dagli impegni della vita, quasi distrattamente ma credendoci davvero, si dice all’amico: “perchè non lo facciamo veramente?”
Manuel Spinelli, classe 2001, lo scorso anno si è classificato 3° nella massima categoria – “Categoria Ape proto”.
Ma andiamo per gradi.
La passione per le api da corsa risale a quando Manuel ha appena quattordici anni e al bar, è con gli amici di sempre: Edoardo, Guido, Giulia, Nichi e che insieme al padre, William Spinelli, sono il team consolidato che è oggi.
All’interno ciascuno di noi ha un ruolo, racconta Manuel: “Edoardo è il mio coach, la persona che mi sta sempre a fianco, la spalla sulla quale contare. Io, mio babbo e Guido ci occupiamo di tutta la parte relativa alla corsa quindi di tutta la meccanica ciclistica, gli assetti, le pressioni, la tipologia di gomme da montare. Giulia e Nichi di tutta la logistica dei nostri spostamenti per le giornate di gara”.
Il giovane prosegue dicendo che: “sembra complesso, siamo un insieme di persone, ma ognuno sa quello che deve fare e si può gestire sulle tempistiche di realizzazione, l’importante è che sia tutto pronto per il giorno stabilito”.
Entriamo concretamente nel vivo di cosa significhi lavorare ad un’ape car (la prima immagine che abbiamo è quella dell’Ape del nonno, lenta, e che per strada ci fa spazientire!) , con l’aiuto di alcuni numeri.
Con il primo prototipo del 2021, ci spiega Manuel, “abbiamo vinto il campionato regionale categoria Ape proto A1 per cui il motore è di 25/30 cavalli, con una cilindrata di 140 cc per una velocità massima di 80/90 km/h.
Il percorso della squadra è sempre stato in crescita, con la voglia e l’impegno di migliorarsi: nel 2022/2023 infatti, prosegue Spinelli: “è stato un momento di transizione, dalla categoria inferiore alla massima dove ci siamo posizionati a metà classifica”.
Il terzo posto nella massima categoria, Categoria Ape proto, ha numeri altrettanto impattanti per i non addetti ai lavori. Manuel, riferisce che : “il motore ha uno sviluppo di più di 100 cavalli, cilindrata 600 cc e una velocità nei percorsi di cronoscalata che si aggira intorno ai 150/160 km/h.
Una giornata tipo di gara, ci racconta Manuel: “ha inizio alle 8.30/9 con il briefing ai piloti: vengono spiegati loro i tratti insidiosi del circuito. Intorno alle 10.30 ha inizio il giro di ricognizione ovvero si testa il percorso senza prendere alcun tempo. Seguono la gara 1, la gara 2 e la gara 3: per qualificarsi occorre fare due partenze e un arrivo. Per vincere, si deve concretizzare il meglio dei tre tempi di gara, avendo ciascun pilota a disposizione tre lanci”.
I componenti di una gara, prosegue il giovane, “vanno dai cinque ai dieci piloti”.
Come in ogni competizione che si rispetti, la preparazione a monte è costante e solida.
Manuel ci dice, infatti, che : “pratico nuoto, che è uno sport completo e che mi aiuta ad allenare sia le braccia che la respirazione. Occorre infatti saper respirare in modo diverso a seconda che ci si trovi in fase di accelerazione, decelerazione, curva”.
Oltre al nuoto aggiunge: “alleno anche i riflessi, fondamentali, attraverso tecniche convenzionali di Formula 1”.
Il prossimo appuntamento del team è già fissato in calendario: “saremo al Motorfest di Riccione il prossimo 15 e 16 marzo. Siamo al lavoro sul mezzo affinchè si riducano i tempi di percorrenza e si possano sfruttare al meglio le sue potenzialità”, dice con determinazione Manuel.
Ci avviamo alla conclusione e Spinelli ci tiene a precisare che: “trovo comunque il tempo per ridere e scherzare, per stare con gli amici, per lavorare. Il grazie più grande è alla mia famiglia: vera sostenitrice, presente nei giorni di gara, e fino alle 3 di notte con il babbo in officina… e la sveglia, qualche ora dopo, per andare a lavorare.”
Ah… ultima cosa, ci dice Manuel: “nessun nome alla mia Ape: per scaramanzia non ne ho mai dato uno”.
…e visti i risultati, ci fanno scappare un : hai fatto bene!