Per la strada ci siamo tutti.
Oltre alle persone, ciascuno con il proprio mezzo, anche le buche…
Le condizioni delle strade in Romagna sono ormai un pericolo costante per ciclisti, sportivi e turisti. Presenti sul manto stradale, infatti, buche profonde, tagli verticali, asfalto dissestato: un quadro critico che non solo compromette l’attrattività turistica del territorio ma soprattutto mette a rischio la vita di chi ogni giorno pedala sulle nostre strade. I rappresentanti dei principali bike hotel tra Romagna e Marche (situazione altrettanto critica e simile alla Romagna), si sono riuniti per affrontare un tema delicatissimo riguardante la condizione in cui versano le strade del nostro entroterra, battute quotidianamente da ciclisti locali e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Si precisa fra l’altro, che la storia dei bike hotel risale agli anni ’90 quando imprenditori locali hanno deciso di investire su questo mercato, prima in maniera indipendente poi con la costituzione di club di prodotto locali e nazionali.
Alcuni dati: nel 2024 tra Emilia Romagna e Marche sono state registrate 50,5 milioni presenze cicloturistiche con un incremento del + 6,7% in Emilia Romagna e + 2,9% nelle Marche, generando un impatto economico di circa 45 milioni di euro. Ricordiamo che il segmento cicloturistico è in forte crescita su tutta la Nazione, nel 2023, il cicloturismo in Italia ha generato un impatto economico diretto superiore a 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 35% rispetto al 2022 e del 19% rispetto al 2019.

In merito alla questione, le parole di Filippo Magnani Presidente del Consorzio Terrabici by Emilia Romagna: “Non si tratta più di una questione economica legata al turismo, ma di una vera emergenza per la sicurezza e l’incolumità delle persone. La nostra preoccupazione è massima: non possiamo permettere che il nostro territorio, da sempre culla del cicloturismo, si trasformi in un teatro di incidenti evitabili, con conseguenze potenzialmente tragiche. Il rischio non è solo per i clienti dei nostri hotel, ma per tutti gli appassionati ciclisti, per i tanti bambini e ragazzi che si allenano sulle nostre strade ogni giorno, per le squadre giovanili, per chi fa del ciclismo una passione e uno stile di vita” .
Seguono le dichiarazioni di Giuseppe Ricci, Presidente del Consorzio Cesenatico Bellavita – GiroHotels: “Non possiamo permetterci di vanificare anni di investimenti e lavoro sul cicloturismo. Dopo i grandi sforzi compiuti dalle istituzioni per promuovere il nostro territorio, dalle tappe del Giro d’Italia al Tour de France, sarebbe imperdonabile perdere credibilità e attrattività solo perché non si riesce a garantire la sicurezza minima sulle strade”
Le criticità sono state segnalate inviando anche una PEC ufficiale a 89 enti tra Comuni, Province e Regioni, nella quale si chiede un intervento immediato. Fra gli indirizzi, quelli di: le Province di Forlì-Cesena, Regioni Emilia-Romagna e Marche.
Sul punto anche Marco Arlotti, Presidente Consorzio Italy Bike Hotels (Regione Emilia Romagna): “Lo diciamo con chiarezza: i turisti che scelgono la nostra destinazione apprezzano la qualità dell’accoglienza, ma troppi di loro ripartono con lo stesso ritornello: “Siamo stati molto bene nel vostro albergo, ma con queste strade, il prossimo anno cambiamo destinazione.”
In conclusione, le parole di Magnani a salvaguardia di salute e turismo: “Questo deve far riflettere. Il nostro impegno oggi è quello di evitare tragedie, non solo di difendere il turismo. La sicurezza sulle strade non può essere un’opzione, è un dovere. E chiediamo a tutti gli amministratori di assumersi questa responsabilità senza ulteriori rinvii”.