Per il funzionario della Filcams Cgil di Cesenatico, Gabriel Constantin Fraier, si prospetta una stagione calda. Il riferimento non riguarda il clima, ma alle critiche legate al lavoro stagionale, alle diverse forme contrattuali, alle novità dettate dalla nuova manovra di bilancio e alle situazioni che, sempre più di frequente, vengono presentate all’ufficio vertenze.

“I problemi restano invariati e le conseguenze ricadono su tutti: sia sui lavoratori che sugli imprenditori, anche quelli onesti”, spiega Fraier.

Ma partiamo dalla novità 2025, introdotta dalla nuova manovra di bilancio: “In caso di dimissioni volontarie del lavoratore – spiega Fraier – il datore di lavoro può richiedere una sanzione al lavoratore, che ammonta alle mensilità non lavorate fino alla fine del contratto. Una norma che penalizza il ricevimento della Naspi e disincentiva il lavoro stagionale. Aspetto per il quale abbiamo anche scioperato lo scorso 29 novembre”.

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Ma veniamo alle annose problematiche del lavoro stagionale, in particolare a quelle che interessano il settore turistico: “Partiamo dicendo che ci si deve riferire al Contratto Nazionale, esiste e deve essere rispettato. Di certo una delle segnalazioni più frequenti sono le ore di lavoro, talvolta improponibili e senza corrispondenza tra quelle dichiarate e quelle svolte dal lavoratore – spiega Fraier – Sentiamo racconti di 12 ore di lavoro senza il giorno di riposo, previsto e garantito dal Contratto Nazionale e ancora il mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno all’altro di lavoro”.

Ed ecco una proposta: “Da anni abbiamo avviato una collaborazione con le associazioni di categoria, con la proposta di introdurre un badge sul posto di lavoro – continua Fraier – Ci sono strutture turistiche che lo hanno adattato e si tratta non di una minaccia, ma di una tutela e garanzia sia per l’imprenditore che per il lavoratore”.

Una situazione di crisi del lavoro stagionale che parte da lontano: “Il settore turistico non sta attraversando anni facili, è un settore a basso valore aggiunto, nel quale si fanno pochi investimenti, inoltre il potere di acquisto di una famiglia media è diminuito drasticamente. Sarebbe necessario investire anche sull’entroterra, dove c’è un territorio tutto da scoprire, per proporre non solo la spiaggia e il mare. Ed inoltre sarebbe necessario attrarre più le giovani generazioni con nuove proposte”.

lavoro stagionale, cameriera hotel

Tornando alle criticità che i lavoratori denunciano, si passa poi alla situazione degli alloggi, in alcuni casi con una quota (10 euro al giorno) detratta dallo stipendio: “Ci troviamo davanti ad alloggi fatiscenti e sporchi, non di certo ottimali anche solo per dormire”, continua il racconto di Fraier.

Altro capitolo spinoso: le retribuzioni. “Il Contratto Nazionale non impone una paga rigida, impone una soglia sotto la quale non si può scendere – continua Fraier – Spesso però ci troviamo davanti a buste paga di 1500 euro, ma all’interno si trovano TFR, l’ex bonus Renzi… quindi il netto scende, mentre invece tutti i vari denefit dovrebbero essere aggiunti alla soglia minima garantita”.

Poi si passa al fuori busta: “Gli straordinari molto spesso sono fuori busta, purtroppo questo modus operandi diventa una minaccia sia per il lavoratore che per l’imprenditore, così come quando ci troviamo davanti a lavoratori stranieri che prendono la residenza nelle strutture ricettive nelle quali lavorano. Anche in questo caso la minaccia è alla porta”.

Un territorio, quello di Cesenatico, non esente dalla minaccia di infiltrazioni mafiose, un esempio il processo Radici, nel quale anche Cgil si è costituita parte civile: “Abbiamo seguito diversi lavoratori. E si tratta di un ultimo esempio che ci fa capire che anche la felice Romagna non è esente da organizzazioni di stampo mafioso. In questi casi siamo davanti a soggetti che hanno l’unico obiettivo di speculare, e sfruttare i lavoratori. L’attenzione deve rimanere alta davanti a fallimenti e a imprese in crisi, qui ci sono tutte le condizioni per le infiltrazioni”.

Infine un’autocritica. “Mi piacerebbe rimanere meno in ufficio ed essere presente più sul territorio – conclude Fraier  – Inoltre i nostri orari di ufficio dovrebbero essere modificati, andando più incontro ai lavoratori”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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