Con il passare dei giorni si ricostruisce, tassello dopo tassello, la sequenza di interventi di primo soccorso che, ora possiamo dirlo, ha salvato la vita a Thomas Foschi. L’operaio era a circa 6 metri d’altezza in via Montaletto intento a tagliare un pino sul cestello. Poi qualcosa è andato storto e è rimasto vittima di folgorazione.
«Per fortuna che ha gridato e chiamato aiuto prima di perdere i sensi – ha commentato un collega della vittima – così abbiamo iniziato tutto quanto possibile per soccorrerlo subito. Uno dei soci dell’azienda è intervenuto immediatamente praticando il massaggio cardiaco non appena sceso il cestello. Io ero al telefono con il 118 ascoltando e riportando le preziose indicazioni che mi comunicavano».

Tutto come da manuale. Un perfetto caso di studio di tutto ciò che andrebbe fatto e, tenendo le dita incrociate, gli effetti sono stati quelli sperati. Inutile dirlo, a tutti è chiara l’importanza del saper praticare manovre di primo soccorso tra cui la rianimazione cardiopolmonare. Un plauso quindi all’azienda che ha personale qualificato.
Alla catena dei soccorsi si è poi unito il vigile del fuoco volontario passato per caso di cui abbiamo raccontato ieri. Ha dato il cambio nella pratica del massaggio cardiaco. «L’ambulanza è arrivata in appena 9 minuti – ha commentato uno degli operai lasciandosi andare ad una nota positiva – mi hanno comunicato da poco che Thomas non è più in pericolo. È la prima volta che sorrido da quando è successo».