Il servizio sanitario regionale sarà impegnato, dal 19 al 26 maggio, a rafforzare il proprio intervento sul territorio effettuando test Hiv gratuiti e anonimi in centri prelievi, ambulatori, sedi ospedaliere o punti di accesso mobili.
Sono, infatti, ancora troppe le persone che non sanno di essere infette dal virus dell’Hiv (Human Immunodeficiency Virus) o che lo scoprono troppo tardi. In Emilia-Romagna le diagnosi sono in aumento, 220 nel 2023, e nel 56% dei casi l’infezione viene scoperta quando il sistema immunitario è già purtroppo compromesso. Quando però il test viene proposto dal proprio operatore sanitario, l’adesione cresce e si riduce lo stigma collegato all’infezione.
Nasce da questa consapevolezza la European Testing Week, una campagna europea organizzata dai principali network per la lotta all’Aids, che si svolge due volte all’anno (in primavera e in autunno) con l’obiettivo di incoraggiare le persone a sottoporsi al test e a promuovere la conoscenza dei benefici di una diagnosi precoce. Fai il test, tratta l’infezione e previeni l’ulteriore trasmissione: questo lo slogan.

“La European Testing Week è un esempio pratico di cosa significa promuovere la salute, uno dei principali obiettivi che la sanità pubblica e universalistica deve perseguire – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Combattere lo stigma che ancora oggi è collegato a questa infezione e portare sul territorio, tra le persone, la possibilità di fare il test in modo anonimo e gratuito rafforza comportamenti consapevoli di cura di sé e di rispetto verso l’altro. È quindi importante che i cittadini aderiscano alla campagna e ricordino di fare periodicamente il test perché la diagnosi precoce e l’inizio immediato di una terapia sono fondamentali per evitare la compromissione del sistema immunitario e la diffusione del virus”.
Secondo i dati del Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, in Emilia-Romagna nel 2023 sono state registrate 220 nuove diagnosi di infezione da Hiv tra residenti, con un’incidenza di 4,9 casi ogni 100mila abitanti, in crescita rispetto agli anni precedenti: erano state 167 nel 2022. L’88% dei casi è attribuito a trasmissione sessuale, a conferma della necessità di strategie mirate sulla popolazione sessualmente attiva, indipendentemente dall’orientamento o dall’identità di genere.
Un dato particolarmente preoccupante è l’elevato numero di diagnosi tardive: oltre una persona su due (56%) scopre l’infezione solo quando il sistema immunitario è già gravemente compromesso. Sono cioè diagnosticate sieropositive con già la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) o con un numero di linfociti CD4 – i globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo – basso, inferiore a 350 cellule/mm(una persona sana ha tra i 500 e i 1.200 CD4).
Questo ritardo ha conseguenze pesanti in termini di salute individuale e di possibilità di trasmettere il virus ad altri. La diagnosi precoce, al contrario, consente terapie efficaci, una vita normale e la possibilità concreta di azzerare la trasmissibilità del virus con una carica virale non rilevabile.
La percentuale di persone che ha contratto il virus da tempo (“late presenter”) mette in luce l’urgenza di aumentare l’accesso e l’adesione al test, in particolare tra le fasce di età 20-49 anni, che rappresentano il segmento maggiormente colpito nell’intero periodo di osservazione 2006-2023.
Il fenomeno è appena rilevabile per i giovani sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni. Le persone straniere con diagnosi di infezione da Hiv rappresentano un terzo (33%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e per la maggior parte di sesso femminile. Nel 18% dei casi le donne, in prevalenza cittadine straniere, hanno scoperto l’infezione durante la gravidanza.
Il test Hiv è raccomandato a chiunque abbia avuto rapporti sessuali non protetti, cambi di frequente il partner o adotti comportamenti con maggiore esposizione al rischio. Semplice, sicuro e gratuito, rappresenta un cardine delle strategie di sanità pubblica: consente di attivare precocemente la presa in carico clinica, interrompendo la catena della trasmissione e migliorando la qualità e l’aspettativa di vita.
Maggiori informazioni su sedi, orari e modalità di accesso alla Testing Week in Emilia-Romagna sono disponibili sul sito: https://www.helpaids.it/home