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Dallo squalo grigio, al gattopardo fino allo squalo manzo

ecco quelli in Adriatico

Quando si pensa agli squali, la mente corre spesso a immagini cinematografiche e oceani lontani. In realtà, anche il Mar Adriatico ospita una sorprendente varietà di queste creature, spesso diverse da quelle dell’immaginario comune e in gran parte innocue per l’uomo. Si contano circa 33 specie di squali in questo bacino, un patrimonio biologico di grande valore, ma minacciato dalla pesca intensiva e dall’inquinamento. A trattare l’argomento è cesenanotizie.

Specie comuni e loro caratteristiche

La maggior parte degli squali che vivono nelle acque della Riviera romagnola sono di piccola taglia e non rappresentano un pericolo. Tra le specie che si possono trovare, seppur lontane dalla costa, ci sono:

Squali grigi (Carcharhinus plumbeus) e squali volpe (Alopias vulpinus): considerati tra i più temibili.

Squalo gattopardo (Scyliorhinus stellaris), verdesca (Prionace glauca) e gattuccio (Scyliorhinus canicula): considerati meno pericolosi per l’uomo.

Una delle specie più diffuse è il palombo comune (Mustelus mustelus), un membro della famiglia dei Triakidi. Questo squalo si distingue per il corpo slanciato, il dorso grigio-brunastro e il ventre chiaro. Misura in genere poco più di un metro, ma può raggiungere i due metri. Predilige i fondali sabbiosi e fangosi, nutrendosi di crostacei, cefalopodi e piccoli pesci grazie ai suoi denti robusti, adatti a frantumare piuttosto che a lacerare. È una specie ovovivipara, con le uova che si sviluppano all’interno della madre; ogni femmina può partorire fino a venti cuccioli per volta.

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Avvistamenti rari e curiosi

Il Mar Adriatico ha visto anche la presenza di esemplari di grandi dimensioni, in particolare lo squalo elefante (Cetorhinus maximus). Conosciuto come il secondo pesce più grande al mondo dopo lo squalo balena, è un filtratore e si nutre di plancton, ed è quindi innocuo per l’uomo. Sono stati registrati diversi avvistamenti di questo squalo:

Aprile 1999: avvistato un esemplare di sei metri a 15 miglia al largo di Cervia.

2001: un esemplare viene scambiato per uno squalo bianco vicino a Cesenatico e un altro viene pescato a nord-est di Ravenna.

2019: un raro esemplare viene avvistato da pescatori a 12 miglia dalla costa ravennate.

Anche lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) ha fatto la sua comparsa in queste acque: tra il 1945 e il 2004, sono stati pescati almeno 18 esemplari nell’Adriatico romagnolo.

Specie estinte e il futuro degli squali

Alcune specie di squali non sono più presenti nel Mar Adriatico romagnolo, come lo squalo angelo (Squatina squatina), lo squalo canesca (Galeorhinus galuesi) e lo squalo manzo (Heptranchias perlo).

Il cambiamento climatico, con il riscaldamento delle acque adriatiche, sta modificando la distribuzione delle specie, attirando quelle che preferiscono temperature più calde e alterando gli equilibri locali in base alla disponibilità di prede. Sebbene gli avvistamenti possano aumentare, raramente rappresentano un pericolo per l’uomo. Tuttavia, è la pesca intensiva e l’inquinamento a rendere questi animali vulnerabili, e la loro presenza resta un importante indicatore della salute del nostro ecosistema marino.

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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