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L’area abbandonata sulla Statale nasconde un passato inquietante di smaltimento illegale

“Nessuna notizia, cattiva notizia.” Questo vecchio adagio del giornalismo inglese si adatta perfettamente alla situazione dell’ex Ecoplast. Ci eravamo già occupati di questa vicenda la scorsa settimana, parlando dei rifiuti abbandonati proprio davanti al cancello chiuso sulla Statale. È un’immagine di degrado che evoca la teoria delle finestre rotte: il disordine urbano che fa da sfondo a un incontro criminale tra chi vuole sbarazzarsi di rifiuti e chi, ignorando il rispetto per l’ambiente, crea le condizioni per fare affari illeciti.

ex ecoplast

L’ombra del passato: un intrigo tossico

Purtroppo, né dalla proprietà né dal Comune arrivano notizie concrete su una possibile bonifica o su un percorso per sbloccare la situazione. L’area è in uno stallo che non avvantaggia nessuno, tranne forse l’ex affittuario, indagato nel 2016 dai carabinieri del Nucleo Ecologico di Bologna per aver stoccato illegalmente rifiuti tossici. Un’accusa che, purtroppo, è caduta in prescrizione. Una vicenda che sembra la trama perfetta per una puntata di “The Italian Job”.

discarica ecoplast

Uno stallo annunciato

Contattata al telefono, la proprietà dell’area ha dichiarato che “non ci sono novità” e che “si continua a cercare trattative per la vendita”. Hanno anche specificato che “la Regione non si è mai attivata”. A una domanda lecita sui metri quadri del capannone e sull’IMU pagata, la risposta è stata un secco “Siamo a posto così”, chiudendo ogni ulteriore dialogo.

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Il carico tossico dell’ex Ecoplast

La proprietà, riconducibile alla famiglia Saragoni, si è ritrovata con centinaia di chili di rifiuti tossici lasciati dall’ex affittuario. Si tratta di almeno tre enormi cumuli, ben visibili dalla Statale, composti da minuscoli pezzi di gomma mischiati a stearato di piombo. Quest’ultimo, una sostanza nociva usata per rivestire i cavi, ha con ogni probabilità contaminato anche il terreno sottostante. A pochi metri di distanza, uno stradello su un argine che separa l’ex Ecoplast da un canalino che sfocia direttamente in mare.

ex ecoplast

Domande senza risposta

Viene da pensare che per sbarazzarsi di materiali così pericolosi siano state impiegate ditte specializzate, forse individuate dai carabinieri all’epoca. Ma ad oggi, l’unica cosa che resta sono quei cumuli, una testimonianza tangibile di un carico tossico e di degrado. Intanto le ultime notizie sull’ex inquilino lo danno in carcere a Voghera dal 2019 per il reato di bancarotta fraudolenta…

Cosa ne pensi di questa situazione? Scrivici a redazione@livingcesenatico.it o lascia un messaggio al 324.6671700

 

Attenzione l’ex Ecoplast non va confusa con altre aziende attive che riportano lo stesso nome che nulla hanno a che vedere con la vicenda descritta in questo servizio

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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