Botta e risposta opposizione – maggioranza sulla questione dell’Imu sulle piattaforme, dopo che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di ENI in merito agli avvisi di accertamento Imu sulle piattaforme emessi dal Comune di Cesenatico in merito alle annualità 2014 e 2015.
Le dichiarazioni del consigliere Roberto Buda.
“In questi giorni sono andato a rileggermi il verbale del consiglio comunale del 23 maggio 2016 in cui 10 consiglieri votarono contro al bilancio di previsione, facendo così cadere la nostra maggioranza – spiega Roberto Buda della lista civica per Buda: – A seguito di quel consiglio comunale arrivò al mio posto il commissario. Il motivo per cui la minoranza votò contro era il fatto che l’Imu delle piattaforme, secondo loro, non doveva essere messa a bilancio. Quindi il PD non credeva assolutamente che quelle risorse sarebbero entrate – continua Buda – Vorrei ricordare che prima di quel consiglio comunale c’era stata una sentenza della Cassazione in cui si sanciva che ENI era tenuta a versare l’Imu e in cui si indicava la modalità attraverso cui i Comuni dovevano chiederla. Cesenatico fu uno dei pochi Comuni italiani, che con lungimiranza, seguì da subito le indicazioni scritte in quelle sentenze. La nostra decisione di mettere quelle risorse in quel bilancio ha dato anche maggior forza al Comune nel replicare ai ricorsi che ENI ha fatto su una parte degli accertamenti. Oggi sono contento che quei soldi siano nelle casse del Comune! Ancora oggi gira la voce che fummo commissariati perchè incapaci ad amministrare. Come vi ho raccontato questo è falso. Fummo commissariati perché 10 consiglieri comunali votarono contro ad una scelta che guardava al futuro di Cesenatico”.

La replica del consigliere Mario Drudi
