Forse la Riviera Romagnola ha finalmente trovato un termine capace di descrivere il presente e dare un nome a questo periodo di cambiamento nel turismo estivo: un tempo in cui le estati si alternano tra spiagge affollate nei weekend e più vuote nei giorni feriali, tra grandi eventi in Riviera e giornate ordinarie in cui la classica vacanza al mare sembra aver perso fascino.
Questa fase è stata definita “transizione critica” dal Centro Studi Turistici di Firenze (Cts), che ha condotto un’analisi sul turismo balneare in Emilia-Romagna, confrontandolo con quello toscano e veneto. I risultati sono stati presentati a Cervia durante l’assemblea di Asshotel Emilia-Romagna, alla presenza dell’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni e sono stati riportati dal Corriere di Bologna.

Vacanze brevi e turismo “mordi e fuggi”
Secondo i dati, lungo la costa romagnola – da Cattolica a Comacchio – cresce sempre di più il fenomeno della vacanza breve, la cosiddetta “mordi e fuggi”. La permanenza media è infatti di 4,6 notti, meno rispetto a Toscana e Veneto, dove i turisti si fermano più a lungo.
Da dove arrivano i turisti in Romagna
Il bacino principale resta quello nazionale, con arrivi soprattutto dal Nord-Ovest e dal Nord-Est Italia, in linea con la costa veneta. Diversa invece la costa toscana, che accoglie soprattutto turisti dal centro Italia e dal nord-ovest.

Riqualificazione alberghi Riviera Romagnola
Un altro tassello cruciale riguarda la riqualificazione degli alberghi in Emilia-Romagna. Anche con il possibile supporto della Cassa Depositi e Prestiti, la Regione lancerà un nuovo bando per il rinnovo delle strutture ricettive, già anticipato dall’assessora Frisoni a inizio estate.