La mareggiata del 5 ottobre mette alla prova il Molo di Levante
La mareggiata di domenica 5 ottobre ha messo a dura prova la costa di Cesenatico e, in particolare, i lavori ancora in corso al Molo di Levante, dove si stanno completando importanti interventi di difesa idraulica.
“Per quanto riguarda il Molo di Levante — spiega il sindaco Matteo Gozzoli — il muretto ha tenuto e ha impedito che l’onda si schiantasse contro le attività, come accadeva in passato. L’acqua è entrata solo dalle paratie provvisorie, che non sono ancora quelle definitive e quindi meno resistenti”.

I lavori in corso e la nuova porta vinciana
I lavori al Molo di Levante di Cesenatico, ripartiti lo scorso 29 settembre, rappresentano un passaggio chiave per la protezione del porto canale e della passeggiata di Levante.
Tra le principali novità c’è l’installazione di una nuova “porta vinciana”, collocata all’altezza dello stabilimento balneare Marè.
Questa nuova struttura, azionata manualmente, ha la funzione di evitare le esondazioni sulla passeggiata, un fenomeno che in passato si verificava quando le porte vinciane a sbarramento del canale venivano chiuse durante le mareggiate.

Muretto antiesondazione e celle frangiflutti
Il progetto prevede inoltre la demolizione e il rifacimento delle celle frangiflutti negli ultimi 50 metri del molo e il completamento del muretto antiesondazione di 96 centimetri, realizzato dalle Porte Vinciane fino al ristorante La Baia.
Queste opere rientrano in un piano più ampio di difesa idraulica del litorale, che punta a ridurre l’impatto delle mareggiate sul centro storico e sulle attività del lungomare.
”bisogna imparare a convivere con il mare, alzando i fabbricati
Giovanni LucchiArchitetto

L’analisi tecnica
Sul tema interviene anche l’architetto Giovanni Lucchi, che offre una riflessione più ampia sulla gestione del rischio costiero: “Nelle zone di mare, quando ci sono mareggiate molto forti, è difficile fermare completamente l’acqua. Muri, dune e dighe sono opere importanti, ma non sempre bastano: bisogna imparare a convivere con il mare, alzando i fabbricati. Nella rigenerazione urbana, tutto ciò che si costruisce o si rinnova dovrebbe essere sopraelevato. Al contrario, i piani urbanistici approvati anche con il Green Deal incentivano a stare bassi, e questo rappresenta un approccio poco lungimirante”.