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Diffusi i dati turistici su Cesenatico relativi al periodo 1° gennaio – 31 agosto 2025, la riflessione dell’amministrazione comunale verte sulla “necessità di spostarsi sulla qualità dell’offerta”, spesso non più in linea con le aspettative del pubblico.

A questo proposito abbiamo raccolto le voci degli albergatori, per conoscere il punto di vista in merito alle dichiarazioni del sindaco Matteo Gozzoli e dell’assessore al turismo Gaia Morara.

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Giuseppe Ricci, presidente del Consorzio Cesenatico Bellavita

“Sono d’accordo con la conclusione cui è giunta l’amministrazione, l’offerta turistica va ripensata. Vi è una urgente rivisitazione del prodotto, sia da parte pubblica che privata: la prima, ad esempio, con lavori di manutenzione, decoro e rinnovo. Vi sono infatti interi quartieri che si trovano allo stato di nascita della destinazione ovvero agli anni ’70, senza marciapiedi, oltre alla necessità di gestire l’invasione di auto con parcheggi e garage sotterranei. Il privato allo stesso modo deve investire, in quanto il prodotto si trova nella sua fase di declino. E’ giunto quindi il momento di investire da entrambe le parti, immaginando prodotti di qualità migliori: innovare e rinnovare. L’aspettativa del cliente oggi è più alta e in generale, non succede più niente per caso”.

Alfonso Maini, presidente Adac

“Sono molto contento che sindaco e assessore abbiano fatto questa affermazione. L’ho sempre sostenuto in questo periodo, che mi vede seduto al tavolo di lavoro e confronto, in rappresentanza degli albergatori. Vanno ripensati il sistema di fare turismo, il modo, la qualità e l’offerta. Era già partito un dialogo con l’amministrazione pubblica che proseguirà il prossimo 14 ottobre con una tavola rotonda fra Stati Generali e la parte pubblica. Un confronto finalizzato al turismo che va ripensato, individuate strategie e condivise certe formule nei modi, nei tempi e nei metodi di ciò che potrebbe essere fatto per la destinazione Cesenatico. La città, infatti, ha ancora molte carte da giocare ad esempio il porto canale leonardesco, poi tutta la parte dell’entroterra: il turista cerca l’experience del territorio a fronte anche  di un soggiorno ‘mordi e fuggi’. Bisogna fare patrimonio di ciò che si ha, oltre a portare eventi molto importanti nella bassa stagione, sia sportivi che culturali, di un certo calibro. Sia l’amministrazione che noi imprenditori dobbiamo fare la nostra parte: si giocheranno tutte le carte possibili perchè i numeri diventino realtà”.

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