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Nella notte tra l’11 e il 12 ottobre, in corso Giuseppe Mazzini a Cesena, sarebbe avvenuto un grave episodio di violenza: così denuncia un giovane 30enne residente in città.

Il giovane, origini albanese e residente a Cesena da oltre 14 anni, si trovava in compagnia di un amico di origini marocchine cresciuto in Umbria e a sua volta trasferitosi da un paio d’anni a Cesena.

Nel racconto è denunciato “un possibile ritorno di fenomeni di odio ideologico e violenza di gruppo in città”: sarebbero, infatti, stati circondati da un gruppo di 40 giovani che hanno colpito con calci e pungi senza alcuna provocazione. Frattura del cranio e ferita lacero – contusa al cuoio capelluto con prognosi di 30 giorni, il referto del 30enne.

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Il commento di CGIL Forlì Cesena

La CGIL di Forlì Cesena esprime forte preoccupazione per l’aggressione subita nei giorni scorsi da due giovani di origine straniera in pieno centro a Cesena.

Abbiamo sempre ribadito che la nostra città, conosciuta per essere accogliente, sicura e rispettosa dei principi democratici e della Costituzione, non può e non deve tollerare episodi di violenza, razzismo o discriminazione di alcun tipo.

Dunque, pur attendendo di conoscere con precisione i fatti, la gravità di un episodio così violento non può non essere stigmatizzata e desta profonda preoccupazione, anche alla luce di episodi simili verificatisi recentemente.

Questi fatti segnalano tensioni sociali e culturali che richiedono risposte politiche e istituzionali, nonché l’impegno di tutta la società civile. Non si può escludere che simili episodi siano legati a gruppi organizzati con ideologie estremiste, motivo in più per mantenere alta l’attenzione e reagire con fermezza.

La CGIL ritiene fondamentale mettere al centro le esigenze dei giovani e delle famiglie, promuovendo politiche concrete che garantiscano lavoro, accesso alla casa e spazi di socialità sicuri e inclusivi. Allo stesso tempo, ribadiamo la necessità di indagini rapide per identificare i responsabili, assicurando che vengano applicate tutte le misure previste a tutela della sicurezza di tutte e tutti.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle vittime e riaffermiamo con fermezza: a Cesena non c’è spazio per atti di intolleranza, odio razziale o discriminazioni antidemocratiche. La CGIL continuerà a farsi portavoce di una città inclusiva, dove il rispetto reciproco e i diritti di tutte le persone siano valori concreti e quotidiani.

Fondamenta - AVS

Le parole di Fondamenta – Alleanza Verdi e Sinistra

Fondamenta-AVS esprime solidarietà piena alle vittime e lancia tre richieste inderogabili:

  1. Identificazione rapida e trasparente dei responsabili;
  2. Chiusura immediata di luoghi, sedi, spazi pubblici che favoriscono l’organizzazione di soggetti d’odio, spazi che – se riconducibili agli stessi ambienti dell’aggressione di settembre in Corte Dandini – devono essere sgomberati e confiscati;
  3. Avvio di controlli e monitoraggio continuativo, istituzionali e sociali, affinché nessuno spazio resti terreno fertile per la propaganda neofascista e la violenza di piazza.

Cesena non può retrocedere davanti a questi fenomeni di intolleranza, violenza, discriminazione. È necessaria una linea di rottura: tolleranza zero verso rigurgiti razzisti e antidemocratici. Le istituzioni – Prefettura, Forze dell’Ordine, Comune – devono assumersi responsabilità politiche e operative immediate.

Fondamenta-AVS ribadisce che non può esistere neutralità su questi temi: chi pratica l’odio, rendendo le nostre città pericolose per specifiche categorie di persone deve essere identificato, e sgomberato. Chiediamo ai cittadini, alle associazioni, ai gruppi politici antifascisti e democratici di mobilitarsi subito: non possiamo lasciare che spazi d’odio continuino a intossicare le nostre comunità.

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