La storia di Antonio Casali, prosegue…con la lontananza fisica da Cesenatico, ma sempre nel cuore e nelle sue opere…
“A 14 anni mi iscrissi al primo anno di avviamento ovvero la scuola frequentata dai figli della povera gente, i genitori benestanti mandavano i loro figli alle medie.
Nello stesso anno iniziai a frequentare la bottega del pittore Natalino Arfelli, fratello del poeta Dante Arfelli. Mi ricordo la grande emozione che provai quando lo conobbi e vidi i suoi lavori. Nel suo studio ho coltivato la mia passione per il disegno copiando le copertine della Domenica del Corriere disegnate da Walter Molino e Achille Beltrame.
Il sodalizio con Arfelli divenne sempre più profondo, lo aiutavo a preparare le tele che dipingeva, lo seguivo in tutte le sue fasi dei lavori copiando anch’io le sue marine tanto mi sembravano belle. Sono stato suo collaboratore nei dipinti nella Casa del Popolo a Cesenatico. Una serie di riquadri sul tema dei fondali marini che occupavano tutti gli spazi vuoti lasciati fra una finestra e l’altra.
Mi ricordo, inoltre, la decorazione eseguita nella tomba della famiglia Raggi (proprietari del teatro Ad Novas). In quell’occasione il più delle volte Arfelli mi lasciava solo a procedere nell’esecuzione dell’opera, ed ho impresso ancora nella memoria quei momenti mentre dipingevo la decorazione faccia a faccia con l’immagine del defunto che mi guardava facendomi una certa impressione e costringendomi, ogni tanto, ad uscire fuori per vedere qualche persona viva per scacciare la paura.
Nella mia frequentazione dello studio di Arfelli ho conosciuto anche la Nanni che veniva ogni tanto a far vedere i suoi lavori al Maestro con la quale, poi, ebbi altri incontri al Liceo Artistico di Ravenna.
Ho finito la terza avviamento che avevo 17 anni, mi sembrava di essere il nonno dei miei coetanei, comunque erano stati tre anni nei quali piano piano ho lasciato alle spalle lo spauracchio di ritornare a fare il pescatore. Devo aggiungere che nel frattempo cominciai a fare il macellaio presso la bottega di Paganelli e tale lavoro continuai a farlo tutti i fine settimana, domeniche comprese, fino ai 25 anni.
Al Liceo Artistico ho potuto iscrivermi un’ anno dopo a 18 anni perché non sapevo che per accedere a quella scuola bisognava sostenere un esame integrativo”.

“Nel 1958 finalmente è il momento del Liceo Artistico di Ravenna!
Qui ho conosciuto una ragazza di Ravenna, Giuliana Garroni che in seguito nel 1965 diventerà mia moglie.
Ho conseguito il diploma di maturità artistica nel 1964 (con una interruzione di due anni per svolgere il servizio di leva).
Nel 1966 ebbi la nomina in Educazione Artistica presso la Scuola Media di Mogliano Veneto e con mia moglie e la nostra prima bambina, ci trasferimmo in Veneto, gli altri fratellini verranno poco dopo a distanza di qualche anno.
Da quel momento nel mio lungo percorso di vita mi sono laureato in Architettura a Venezia, sono stato insegnante di scuola media, docente alle scuole superiori, Preside di scuola Media ed ho esercitato la professione di Architetto e pittore.
Più passavano gli anni, più i ragazzi si facevano grandi e più si allontanava la possibilità di ritornare a Cesenatico.
Ora abito ad Altivole (TV) in un bellissimo rustico che ho fatto restaurare ed ho cinque nipoti: Martina, che abita a Vienna dove insegna Arte Visiva all’Università ed è conosciuta in tutta Europa per la sua arte; Nicolò, fratello di Martina, vive a Kawasaki in Giappone dove lavora in una casa per anziani; Matteo, laureato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente iscritto al 1° anno di filosofia è un grande artista nella pittura. Nella città di Taiwan in Cina una galleria detiene l’esclusiva delle sue opere; Giorgio, laureato in Ingegneria dei materiali, ora frequenta la facoltà a Trieste al corso di laurea sulla specificità dei materiali stessi ed è istruttore di vela; Alice, sorella di Giorgio, studia anche lei a Trieste alla facoltà di Odontoiatria e Protesi Dentarie.
Come già detto io dipingo: fra i miei quadri due opere di pittura sono esposte a Cesenatico. Una è patrimonio del Museo della Marineria e l’altra del Teatro della chiesa di San Giacomo.
Hanno scritto di me: Leo Maltoni, Orlando Piraccini , Rosanna Ricci, Enzo Dall’Ara.
Ora continuo a dipingere le mie marine per sentire meno la solitudine della lontananza da Cesenatico, dalla mia terra e dalla mia gente”.