Accesso Minori alla Pornografia: L’Italia Corre ai Ripari. Dati Shock e Nuove Regole AGCOM
Il problema dell’accesso dei minori alla pornografia online è sempre più grave in Italia. Nonostante il 94% dei circa 6 milioni di under 16 possieda uno smartphone, solo 1,2 milioni di questi dispositivi ha attivo un sistema di parental control. L’argomento è sui principali quotidiani nazionali tra cui il Corriere della Sera.
Il risultato è un’esposizione massiva: l’88% dei ragazzi adolescenti e il 40% delle ragazze guarda abitualmente contenuti pornografici sul web. Ancora più allarmante: uno su quattro arriva a convincersi che il sesso implichi una forma di dominio dell’uomo sulla donna.

Genitori Ignari e Piattaforme Compiacenti
Come riportato da Il Corriere della Sera, la responsabilità di proteggere i più giovani ricade sui genitori, che spesso non conoscono o non sanno attivare gli strumenti di filtro. Nel frattempo, le piattaforme online trattano i minori come “ottimi clienti”.
Eppure, le norme esistono: sia il Decreto Caivano in Italia che il Digital Services Act (DSA) a livello europeo impongono il divieto di accesso ai contenuti pornografici sotto i 18 anni. Oggi, tuttavia, basta un semplice clic e un’autodichiarazione per aggirare il blocco.
La Svolta AGCOM: Verifica dell’Età Obbligatoria dal 12 Novembre 2025
Dal 12 novembre 2025, entra in vigore un nuovo regolamento approvato da AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
Obbligo di Verifica: Tutti i siti che diffondono contenuti pornografici dovranno verificare l’età degli utenti.
Sanzioni e Oscuramento: I siti che non si adegueranno verranno sanzionati e oscurati.
Target Internazionale: Le nuove regole riguardano anche i siti con sede all’estero, purché generino ricavi o siano molto frequentati da utenti italiani.
Nota Bene: Restano escluse dall’obbligo di verifica piattaforme social come X o sistemi di messaggistica come Telegram, dove la pornografia è spesso diffusa senza alcun controllo.
Come Funzionerà la Verifica dell’Età in Italia: Il “Doppio Anonimato”
Le nuove regole italiane escludono sistemi invasivi come il caricamento di documenti o selfie con IA. L’Italia punterà sul “doppio anonimato”:
L’utente riceve un token digitale da una società indipendente (banca, operatore telefonico o società specializzata).
Questo token attesta la maggiore età dell’utente senza rivelare dati sensibili.
Il token viene poi utilizzato sul sito pornografico per accedere ai contenuti.
Il meccanismo sarà reso semplice grazie a un’applicazione da installare sullo smartphone.
Il Caso Francia: Pornhub Oscurato
In Francia, da giugno i siti sono obbligati a usare terze parti indipendenti per la verifica. Il colosso Aylo (proprietario di Pornhub, RedTube, YouPorn) ha risposto con l’oscuramento totale dei siti sul territorio francese. Il Consiglio di Stato ha comunque confermato l’obbligo, mettendo in mora i siti inadempienti.
L’Industria Teme un Crollo degli Accessi
Le piattaforme pornografiche temono un crollo degli accessi. Nei verbali delle consultazioni con AGCOM, Aylo esprime preoccupazione che quasi nessuno, nemmeno i maggiorenni, continuerà a visitare i siti con l’obbligo di verifica.
L’esempio più noto è la Louisiana (USA), dove dal 2023 l’obbligo di accesso con carta d’identità elettronica ha provocato un crollo dell’80% degli accessi per siti come YouPorn.
Scappatoie e Rischi: VPN e Mercati Illegali
Nonostante le restrizioni, la pornografia non scompare, ma si sposta su canali illegali e sul dark web.
Secondo la società Shufti, uno su quattro tra gli iscritti ai siti per adulti è minorenne. I metodi per aggirare le restrizioni non mancano: documenti dei genitori, selfie modificati con IA, e l’uso di VPN per simulare connessioni dall’estero. In Francia, dopo le restrizioni, le iscrizioni a Proton VPN sono cresciute del 1000% in 30 minuti.
Attenzione ai Rischi: Molte VPN gratuite sono pericolose. Il Tech Transparency Project ha scoperto che 20 delle 100 VPN gratuite più popolari negli USA appartengono a società cinesi, con potenziale obbligo di condivisione dati con il governo.
Tutte le soluzioni tecnologiche possono essere aggirate, ma come afferma il Garante della privacy francese: rendere la vita difficile a chi lucra sulla vulnerabilità dei minori non è solo un dovere, è un imperativo morale e sociale.