La storia di Francesco Parisi
La storia di Francesco Parisi intreccia casualità, vita professionale, affetti, che scena dopo scena, si susseguono e intrecciano come in un film.
Origine siciliane, a Cesenatico da quasi trent’anni, nella vita è infermiere specializzato in libera professione, che un bel giorno – per una fortunata casualità mentre esercita la professione – finisce sul set…
“E’ successo tutto così, per un incontro casuale. Intraprendere la carriera artistica non era nei miei pensieri. Amo il mio lavoro e non posso pensare ad un giorno della mia vita senza prendermi cura dell’altro, per cui ne sono rimasto incuriosito, ma mai interessato a mollare la mia vita professionale. Contatto dopo contatto, mi veniva detto dagli addetti ai lavori che avevo talento, avrei dovuto provare… Così nel 2008 mi sono diplomato all’Accademia del Cinema e delle Arti visive di Roberto De Laurentiis. Da quel momento in avanti la mia formazione è proseguita, così come diverse sono state le mie esperienze al cinema, in televisione, in cortometraggi. Dal ruolo di comparse, a co-protagonisti, fino a protagonista…”, racconta Francesco.
“Ad ottobre 2007 ho preso parte al cortometraggio Diario di un serial killer nel ruolo di un motociclista; a dicembre 2010 in Ermanna Rules nel ruolo di protagonista. Contestualmente ho preso parte a diversi film per la televisione: Alex Bravo un poliziotto a modo suo, The bad guy, Raccomandati, PILOTI. Ed infine, le esperienze al cinema Chiamatemi Joe, Famosi in 7 giorni, Vedremo, Il Ciondolo della Luce, Treddi Movie una notte agli studios, Regalo a sorpresa, M.A.R.C.O., La banda dei Babbi Natale. Fu proprio in occasione di quest’ultimo che successe qualcosa di inaspettato…”, prosegue il racconto dell’infermiere – attore.

Il ricordo del padre
“Arrivo a Milano per fare il provino, accompagnato da mio padre. Appena arriviamo, lo vedono e decidono di prendere lui per un ruolo più importante rispetto a quello per il quale mi ero presentato io. Fisicamente molto diversi, con un percorso professionale diverso – mio padre nella vita ha fatto il muratore – finisce che ci prendono tutti e due. Fu l’occasione, inaspettata, di poter lavorare insieme. In seguito si è ammalato di un tumore al fegato: mi sono così dedicato a lui lasciando andare le proposte che ricevevo. Successivamente, ho iniziato ad avvicinarmi al teatro e alla scrittura, sia come attore che come formatore per adolescenti”, continua Francesco.

“L’anno scorso ho scritto quello che diventerà un film dedicato a mio padre che ci ha lasciati tre anni fa all’età di sessantanove anni. Ho contattato il regista-medico, Maurizio Nardelli, con il quale avevo già lavorato in passato, di Pesaro, che ha spronato a proseguire nel progetto, consapevole che il mio sogno era quello di ricordare mio padre. Dedicato a te sarà il titolo del film – pensato un giorno, mentre guardavo una sua foto. Si tratta di una produzione indipendente. I personaggi principali saranno interpretati da professionisti, mentre sono ancora in corso i casting fino a dicembre (riceviamo le candidature al seguente indirizzo mail: dedicatoateilfilm@gmail.com). Le riprese avverranno principalmente a Cesenatico tra marzo e aprile 2026, qualche scena a Pesaro e probabilmente – per gli attori principali – ci sarà qualche scena girata a Roma. Mio padre stesso ha abitato tanti anni a Cesenatico, per poi trasferirsi a Sala. Ci interessa molto raccontare (oltre al lavoro di regia e fotografia), anche, il tessuto famigliare e sociale nel quale sono cresciuto, di come avere l’appoggio delle persone che ci vogliono bene sia di grande aiuto. Lavorando ora con i giovani, mi rendo conto che non sempre ricevono l’appoggio dalle proprie famiglie e invece per esperienza vissuta posso dire che fa la differenza, indipendentemente da che il tuo desiderio di possa realizzare in grande o in piccolo. Voglio quindi ricordare, anche, di avere avuto un grande padre. I primi riscontri in merito al progetto, su sito e social, sono stati molto positivi. Continuiamo a lavorare e a tempo debito seguiranno presentazione del film e partecipazione a Festival che affrontano anche temi sociali e famigliari”, conclude Francesco.