La media del tempo europeo parla chiaro: si oscilla fra le 6/7 ore al giorno, dipende anche se si tratta di ragazzi o ragazze, il tempo in cui gli adolescenti stanno incollati ai propri smartphone.
Questi ultimi sono entrati in classe, tra i banchi di scuola, inficiando l’attenzione, il rendimento scolastico e soprattutto hanno inficiato la salute dei minori.
Su questi presupposti l’Europa valuta di vietarne l’utilizzo in classe per i ragazzi fino ai quindici anni: lo riporta Eunews.

In Parlamento europeo sono i Verdi a rappresentare lo stato attuale e a chiedere provvedimenti.
La richiesta è la seguente: divieto di utilizzo di telefoni cellulari nelle scuole primarie e secondarie a cui si aggiunge il volere della Commissione europea che non esclude la possibilità di proporre agli Stati membri di vietare l’ingresso degli smartphone nelle scuole elementari e medie.
Il commissario responsabile per l’Istruzione, Glenn Micallef, rispondendo all’interrogazione sollevata dai Greens, rappresenta che con l’aiuto di Enest, l’ente consultivo a sostegno della direzione generale della Commissione per l’istruzione e la gioventù (Dg Eac), “la Commissione sta raccogliendo prove e pratiche da tutta l’Ue sull’impatto dei divieti di telefonia mobile nelle scuole“, e che tutte le informazioni saranno disponibili a Bruxelles “per la fine del 2025”.