L’ultimo report dell’Ufficio Studi di Confcommercio Italia evidenzia che le spese obbligate delle famiglie rappresentano oggi il 42,2% della spesa totale, il 5,2% in più rispetto al 1995 quando si fermavano al 37%. In pratica circa 3mila euro in meno a disposizione di una famiglia media per acquisti o vacanze.
“Nonostante questo quadro, la nostra Costa ha tenuto meglio della concorrenza- sottolinea l’assessore a sport e turismo Frisoni-. Il turismo è un’industria complessa. La domanda e gli stili di vita sono cambiati vivono nella rivoluzione tecnologica e digitale, dove, ad esempio, si afferma la ricerca del turismo esperienziale che coinvolge anche il comparto balneare. La spiaggia oggi viene vista e cercata come un elemento parte di una serie più complessiva di esperienze culturali, enogastronomiche, sportive e i turisti vogliono servizi sempre più di qualità: dall’alloggio, ai trasporti, all’extra alberghiero. Per questo è importante puntare sulla destagionalizzazione per promuovere il turismo 12 mesi l’anno con investimenti pubblici e privati, come è stato fatto, ad esempio, nel comparto fieristico congressuale di Rimini o con la riqualificazione dei waterfront (tradotto lungomare) pedonalizzati, sostenibili e votati alla vacanza attiva, così come per il supporto dato ai miglioramenti dell’offerta anche con bandi regionali rivolti agli operatori privati, o col collegamento tra spiaggia stessa ed esperienze diffuse fino all’entroterra”.

“Il turismo nella nostra regione ha saputo innovare mantenendo ben salde le sue radici, anche per il balenare- sottolinea l’assessora-. E sono convinta che siamo pronti per un ulteriore salto lavorando su diversi fronti. Ma, lo dico con spirito costruttivo, il Governo non può essere assente. Se in un Paese con 8mila chilometri di costa un comparto come il balneare viene lasciato senza certezze e prospettive, come è stato fatto con il caos Bolkestein, è l’Italia intera a soffrire. Il balneare rappresenta, dal punto di vista economico e lavorativo, oltre il 30% del turismo italiano”.

“Il Governo – aggiunge – deve raccogliere l’appello di Regioni, Comuni e operatori e attivare nei prossimi mesi una riflessione complessiva e analitica su questo unico asset dell’industria turistica. Come Regione Emilia-Romagna ribadiamo e rilanciano una proposta chiara all’Esecutivo: l’organizzazione degli Stati Generali del Turismo Balneare per affrontare i nodi e le prospettive di un sistema lasciato ormai da troppo a se stesso. Il tempo non aspetta più nessuno”.