Il 31 gennaio scade – dopo una proroga di qualche mese – la concessione di affitto del Parco di Levante, dell’area della piscina comunale, dei magazzini in viale Saffi e dell’area adiacente l’ex Peligro.
Da parte sua l’amministrazione di Cesenatico ha chiesto al Comune di Cesena – proprietario dell’area – un’ulteriore proroga della concessione a dopo l’estate, ma a quanto pare Cesena non ha intenzione di concedere alla città leonardesca questa opportunità.
Intanto i due Comuni stanno vagliando le diverse proposte messe sul tavolo, tra le quali anche la volontà del Comune di Cesena di vendere l’area a Cesenatico. I costi – almeno per il momento – sarebbero proibitivi per Cesenatico. Infatti secondo una perizia la stima dei quattro beni sono: per l’area della piscina da 1.215.000 a 1.485.000 milioni; per i magazzini da 1.080.000 a 1.320.000 milioni; per l’area ex Peligro da 15mila euro a 18mila euro; per il Parco di Levante da 1.440.000 a 1.760.000 milioni. In quest’ultimo caso la cifra è maggiore rispetto alle altre aree anche per la presenza delle due case coloniche.
A fine settimana si saprà il futuro del polmone verde, a meno che il Comune di Cesena concederà a Cesenatico la proroga della concessione richiesta. Ricordiamo inoltre che per canone di affitto il Comune di Cesena richiede: per la piscina con annesso parcheggio 27.000 euro annui; per i magazzini comunali 48.000 annui; per l’area esterna di via dei Mille (ex Peligro) 340 euro annui; per il Parco di Levante un canone annuo di 32.000 euro.
Il sindaco Roberto Buda risponde alla proposta avanzata dal consigliere e candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Alberto Papperini (clicca qui per leggere l’articolo) che nei giorni scorsi aveva avanzato l’ipotesi di partecipare al bando Europeo Por-Fesr. “Per questo bando parteciperemo con altri due progetti: il completamento della Vena Mazzarini e la realizzazione delle piste ciclabili che collegheranno l’entroterra a Cesenatico. Con questi due progetti il Comune si impegna, in parte anche economicamente, a sostenerli, mentre per un terzo progetto non ci sarebbero le risorse comunali”.