Un esposto presentato alla Procura della Repubblica dove si chiede di indagare sulla “condotta” della Giunta Buda e degli uffici comunali. Secondo l’avvocato Enrico Biguzzi (ex consigliere comunale), firmatario dell’esposto, potrebbe avere stato commesso il reato di abuso d’ufficio e danno economico alle casse comunali.

Il consiglio comunale di Cesenatico, con delibera del 18 dicembre 2015, ha espresso “parere favorevole all’esecuzione delle opere, previa acquisizione del parere del dirigente del settore sviluppo del territorio, il quale esprime parere favorevole, qualificando l’intervento proposto di interesse pubblico, con conseguente ammissibilità della deroga agli strumenti urbanistico comunali”.
E proprio sulla formula “qualificando l’intervento proposto di interesse pubblico”, l’esposto pone la sua attenzione. “Sia la delibera del consiglio comunale che il parere del dirigente dello sviluppo del territorio, avrebbero dovuto motivare in modo logico e persuasivo l’interesse pubblico nell’edificio oggetto di ristrutturazione, in quanto si chiede un permesso a costruire in deroga, e non assumere l’interesse pubblico per traslazione derivata dall’opera pubblica prevista a carico del soggetto privato che realizza l’intervento di manutenzione del ponte di viale Roma – si legge nell’esposto – Sia la delibera del consiglio comunale che il parere favorevole del dirigente, non si soffermano a commentare, e sul punto emerge una grave e macroscopica carenza, i motivi dell’interesse pubblico a ristrutturare un edificio, laddove il permesso a costruire in deroga chiede opere di ristrutturazione che hanno come oggetto un edifico con destinazione in massima parte residenziale (appartamenti per 695 metri quadrati e negozi per 241 metri quadrati). La carenza probabilmente è legata alla difficoltà, diremmo all’impossibilità logico-giuridica, di rinvenire elementi di interesse pubblico nella ristrutturazione di un edificio che ha funzioni (commerciali e residenziali), che sono ampiamente allocate fino in grande abbondanza sul territorio, e che nulla apportano sotto il profilo dell’interesse pubblico della comunità”.
A questo punto sarà la Procura della Repubblica a dover valutare se la Giunta Comunale e la struttura tecnica, che ha redatto i documenti, hanno commesso reati, ipotizzati in abuso d’ufficio e danno economico alle casse comunali.
