Hanno preso il via, dopo l’ennesima riunione tecnica e vari rinvii, i lavori di dragaggio del tratto interno del porto canale, in corso ormai da dieci giorni, e previsti ancora per tutta la settimana. Si tratta di un progetto studiato a tavolino da Comune, Capitaneria di Porto e Arpae, e mirato a individuare la migliore soluzione possibile per impiegare al meglio le poche risorse disponibili messe a disposizione dalla Regione, ripristinando comunque le necessarie condizioni di sicurezza della navigazione in porto.

I lavori dovranno consentire di asportare circa 2.000 metri cubi di sedimenti, con un mezzo escavatore che opera da terra e carica il materiale direttamente su degli autocarri con cassoni a tenuta stagna. Tale organizzazione ha consentito anche di ridurre al minimo i disagi per gli operatori portuali, escludendo la necessità di interdire permanentemente il canale portuale per via della presenza di una motodraga in movimentazione.

Determinante, per la risoluzione della vicenda, si è rivelato l’apporto di Arpae, che con la Struttura Oceanografica Daphne, si è resa disponibile a più riprese sia per l’effettuazione di campionamenti dei sedimenti, sia per l’individuazione del corretto iter da seguire per il recupero delle sabbie dragate.
“Al termine dei lavori, sulla base delle profondità ottenute e verificate, verrà ripristinato il normale assetto di ormeggi in porto, ponendo così fine alle varie limitazioni per la navigazione che, nel tempo, si erano rese necessarie – continua il Comandante Luciani – L’operazione, tuttavia, primo significativo intervento di manutenzione dei fondali dopo diversi anni, non deve restare un momento isolato, ma necessita, per il futuro, di una programmazione più efficace, che con dragaggi periodici, e magari per maggiori quantitativi, consenta una migliore gestione di tutti gli spazi portuali, ivi compresi quelli adiacenti le Porte Vinciane (per i quali l’insabbiamento rappresenta anche un possibile ostacolo per la corretta movimentazione delle Porte stesse)”.
