
Quando si varca la soglia del loro quartier generale a Cesenatico sembra di entrare a Fort Knox. Tutti gli apparecchi di sicurezza che rivendono sono in bella mostra nel piano adibito a showroom. «Il nostro mercato principale è quello dei metal detector e degli scanner a raggi X — spiega Terranova — vendiamo in italia e nel resto d’Europa, ad esempio nelle ultime settimane ci ha chiesto un preventivo l’ambasciata italiana a Copenaghen». Anche questo è successo a poche ore dagli attentati di Bruxelles. «Già dagli attacchi di Parigi del novembre scorso c’è stato un aumento esponenziale nella richieste, soprattutto di rilevatori d’esplosivo. Nel mese successivo a quel gravissimo fatto abbiamo avuto un numero di richieste 
A oggi è in corso una trattativa con il Belgio, iniziata prima degli ultimi episodi di cronaca, per la sicurezza nei concerti in programma da maggio a luglio». Terranova, in anni di lavoro in Italia e in Europa con il marchio Securitaly, è giunto a un’amara riflessione: «Le richieste ci sono nel momento del bisogno, non si agisce in maniera preventiva e questo accade non solo in Italia, ma anche fuori dai nostri confini. Dopo le autobombe degli ultimi 5 anni nei pressi delle ambasciate all’estero sono fioccate le vendite di dispositivi di controllo sotto i veicoli-. È anche il caso dei pacchi bomba. Dopo il primo allarme di qualche anno fa molte banche hanno chiesto il sistema di controllo esplosivi. Pure Equitalia si è accodata».
È giunta anche la chiamata dallo Juventus Stadium che in clima di allarme rosso post Bataclan ha ordinato metal detector in occasione del match di novembre con il Milan. I sistemi rivenduti da Securitaly sono presenti alla Consob e in ambasciate italiane in zone calde come in Libia, Libano e Afghanistan. Ma anche Gucci, più noto per le sue sfilate che per la diplomazia, si avvale dei servizi dell’azienda di Cesenatico. Più che una domanda per Terranova è un ritornello. Perché c’è chi riesce a entrare nei tribunali o in altri luoghi sensibili armati?

«Abbiamo chiuso il bilancio 2015 a quota 3,5 milioni di euro (+15% rispetto al 2014). Almeno il 30% del fatturato è costituito dall’export spalmato un po’ in tutta Europa. Già da aprile assumeremo altro personale perché abbiamo sempre aumentato il fatturato in doppia cifra. Investiamo in R&D il 5% del fatturato; è fondamentale perché molti apparati sono obsoleti già dopo 3 anni».Contatti con i servizi segreti? «Sappiamo chi chiamare in casi particolari. Ad esempio se abbiamo una richiesta dall’Iran di un jammer per il disturbo delle frequenze».
