
«La pressione fiscale è devastante per cittadini e imprese e va ridistribuita. Proponiamo, per esempio, di intervenire riducendo la pressione dell’Imu sui beni strumentali delle aziende. In sostanza, chiediamo che su capannoni, botteghe, negozi, alberghi che sono utilizzati dai proprietari come strumento di lavoro, sia ridotta la pressione fiscale, in modo che siano anche incentivati gli investimenti. Ma se l’imposta di soggiorno ha uno scopo che possa anche essere ben digerito dai turisti, è necessario che le risorse che ne derivano siano utilizzate per investire su iniziative, promozioni, infrastrutture per l’accoglienza, pianificando una serie di interventi in un piano pluriennale. Solo così potremmo rilanciare a pieno il nostro ruolo di città turistica, particolarmente vocata ai servizi, nel quadro di una regione che –ricordiamo – è la quarta in Italia come presenze turistiche. Se vogliamo davvero costruire il futuro del nostro territorio, dobbiamo lavorare in un’ottica di sistema e con investimenti strategici, e in questo senso crediamo sia fondamentale coinvolgere le imprese locali, sia come garanzia di qualità, sia per mettere in moto un circolo virtuoso a favore di tutto il sistema imprenditoriale del nostro territorio».
