
Il sistema per neutralizzare gli utili era semplice: si ricorreva a documentazione «emessa» da società facenti capo a titolari irreperibili, e con sede – solo cartacea – in Toscana, Emilia Romagna e Marche, autoprodotte dallo stesso dominus che gestiva le due ditte savignanesi.
L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Federica Messina, ha consentito di denunciare alla magistratura tre cinesi, oltre al sequestro preventivo di oltre 320mila euro. Nella scorsa settimana le fiamme gialle hanno sequestrato tre unità immobiliari per un valore complessivo di 252.900 euro, una Bmw 530 D oltre ai saldi attivi su conti correnti nella disponibilità degli indagati per un controvalore di circa 20mila euro.
