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“Nelle acque di scarico di Bologna c’erano già tracce del virus Sars-CoV-2 a fine gennaio 2020”. Lo rivela un clamoroso studio di virologia ambientale in via di pubblicazione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), condotto attraverso l’analisi di acque reflue raccolte prima che l’emergenza epidemiologica da Covid-19 flagellasse l’Italia. I campioni prelevati nei depuratori di centri urbani del Nord Italia – ha riferito l’Iss – sono stati utilizzati come “spia” della circolazione del virus nella popolazione. Nello specifico, la presenza di tracce di Rna del nuovo coronavirus è emersa il 18 dicembre già a Milano e Torino, e a Bologna a fine gennaio 2020.

Lo studio – basato su un’indagine virologica condotta su quaranta campioni di acque reflue prelevati all’ingresso di impianti di depurazione nei principali capoluoghi del nord Italia – è stato condotto da Reparto di Qualità dell’acqua e Salute del Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Iss in collaborazione con Elisabetta Suffredini del Dipartimento di Sicurezza alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria.

I campioni di acqua relativi al periodo ottobre-novembre 2019 non hanno messo in evidenza la presenza di Rna di Sars-CoV-2 che è invece comparso nei prelievi successivi.

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