Una lettera aperta al sindaco Roberto Buda, mittente il gruppo “Cesenatico no borders”, il gruppo che da alcuni mesi, in maniera spontanea e volontaria, sta accompagnando i profughi in questo periodo di permanenza nella città.
“Abbiamo scelto non a caso questa data – si legge nella lettera – per scrivere queste poche righe, perché il 10 dicembre si è celebrata la Giornata mondiale dei diritti umani, in ricordo della proclamazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani fatta il 10 dicembre del 1948.

Riteniamo che la nostra presenza al loro fianco (insieme a quella della Cooperativa che gestisce la permanenza a Cesenatico) stia contribuendo in maniera determinante ad affrontare positivamente temi per noi importanti come l’acquisizione della lingua italiana, il rispetto delle culture nella conoscenza reciproca (anche attraverso momenti di presenza ospitale nelle nostre realtà familiari) e l’educazione alla legalità – continua il gruppo Cesenatico no borders – In base alla nostra esperienza ci sentiamo di portare all’attenzione di tutta la cittadinanza una questione che riteniamo a questo punto di grande importanza. Fin dalle prime settimane della permanenza dei profughi a Cesenatico, si è affrontata una questione che già da allora tutti ritenevano di primaria importanza: la possibilità per i profughi di essere utilizzati in maniera gratuita e volontaria in lavori socialmente utili, come, ad esempio, la pulizia delle strade, la manutenzione del verde pubblico o degli edifici e delle aree scolastiche. A tutt’oggi non ci risulta sia stata trovata una modalità per avviare in tempi brevi questo percorso e riteniamo si debba fare tutti uno sforzo per stringere i tempi di realizzazione del progetto.
A tal proposito riteniamo che, per arrivare ad un protocollo d’intesa condiviso che preveda la possibilità di lavori socialmente utili
