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Insulta i vigili su facebook. Ora rischia la querela. Da una multa, il danno economico per un cittadino rischia di dilagare. Il tutto perché non ha resistito a insultare il vigile che lo ha multato oggi, domenica. Una serie di insulti pubblicati su facebook su un noto gruppo cittadino non è passata inosservata al comando di polizia locale che, come è normale, sta valutando la denuncia. Infatti facebook, viene considerato alla stregua di un mezzo di comunicazione di massa e permette di essere denunciati per diffamazione mezzo stampa per i propri epiteti.

Da un danno di meno di circa 30 euro si rischia di dover pagare un avvocato per difendersi dall’accusa. Nonostante ormai sia noto, a quanto pare c’è ancora chi pensa che su facebook si possa scrivere di tutto. Una sorta di far west del turpiloquio senza responsabilità. Già in passato sono successi casi simili sempre a Cesenatico dove, a distanza di mesi gli interessati sono dovuti intervenire pubblicamente sullo stesso social e sullo stesso gruppo chiedendo scusa agli agenti. Una sorta di rettifica via etere che ha “graziato gli interessati”.

 
 
 
 

Il casus belli in questione è accaduto in via Fratelli Sintoni. Qui chi era al volante, sempre secondo quanto riportato su facebook, ha lasciato per pochi minuti l’auto fuori dagli stalli, quindi in divieto di sosta. Fatto che non è passato inosservato a un agente della Polizia Locale che ha staccato il verbale. Apriti cielo e pioggia di insulti scritti di seguito in un post contro la Polizia che ora, come accennato, valuta il da farsi. Intanto il post è stato rimosso. Va detto che molti, in casi analoghi, pensano di poter scrivere ciò che vogliono in quanto la Costituzione Italiana tutela la libertà d’espressione con l’articolo 21. In realtà il diritto d’espressione non prevede l’insulto. Lo prende in esame il codice penale che lo punisce.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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