Il vaccino fatto dieci giorni fa, uno stato fisico che, per ragioni ancora da accertare, nei giorni successivi va via via scemando, l’ultima telefonata a una collega: “Non chiamatemi,fatico a parlare”. Infine la morte, la notte del 13 marzo.
Ora è necessaria un’inchiesta per capire il perché della tragedia che ha colpito Giuseppe Morabito, 61enne e vice-preside dell’istituto Veggetti di Vergato in provincia di Bologna, ma soprattutto se esiste una correlazione tra la stessa e il vaccino di AstraZeneca.
Un vero e proprio terremoto su AstraZeneca. Così, nonostante le autorità di farmacovigilanza rassicurano, dopo alcune morti avvenute dopo la vaccinazione con il siero del colosso anglo-svedese alcune procure vogliono vederci chiaro.
Si tratta delle procure di Siracusa, di Messina, di Bologna, di Napoli e quella di Gela che stanno indagando su morti o forti reazioni allergiche di persone alle quali erano state somministrate dosi del lotto ABV2856 del vaccino di AstraZeneca.
E dopo il lotto ABV2856, si è aperto anche il caso del lotto ABV5811. Ieri (domenica 15 marzo) l’unità di crisi della Regione Piemonte ha infatti sospeso per un paio d’ore la somministrazione del vaccino per identificare il lotto che era stato somministrato a un insegnante del Conservatorio di Novara, morto all’indomani della vaccinazione: il lotto è il ABV5811, che è stato bloccato, mentre per gli altri la vaccinazione è ripresa. Stessa decisione è stata presa ieri in serata dalla Regione Marche, che ha sostituito il lotto con un altro.
Oggi (lunedì 15 marzo) il lotto di vaccino AstraZenica numero ABV5811 è stato posto sotto “sequestro preventivo d’urgenza sull’intero territorio nazionale”. Anche l’Ausl Romagna si è attivata. Tutte le dosi non ancora utilizzate per la vaccinazione degli insegnanti sono in via di “rastrellamento” e saranno messe a disposizione dei carabinieri del Nas di Bologna.