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In un antico podere di Romagna, nel cuore della campagna di Sala di Cesenatico, si respirano gli odori genuini di una volta.

Perché nella fattoria “Romagna Antiche Terre”, in quel podere Villalta che nel 1700 fu del conte Masini, il tempo sembra essersi fermato.

In una casa colonica acquistata da suo nonno attorno al 1930, la signora Angela ha costruito qualcosa di unico.

Nella sua cooperativa agricola, infatti, sedimenta una filosofia che sfiora l’integralismo, quella delle culture biologiche che si sviluppano senza additivi chimici e nel rispetto liturgico dei cicli stagionali della natura.

In questi trenta ettari di terreno, fitofarmaci, concimi, stimolatori della crescita e conservanti restano rigorosamente fuori dalla porta “perché rispettare la natura – spiega Angela – vuol dire, in primis, promuovere un’agricoltura sostenibile”.

L’idea di Angela nasce attorno al 2015 da un ricordo d’infanzia, di quando bambina trascorreva le sue giornate sui prati fioriti del podere: “Vivevo nella classica Romagna in fiore”, ricorda oggi con un pizzico di nostalgia. E su quell’affresco di memorie ha deciso di costruire la sua impresa.

Oggi la fattoria “Romagna Antiche Terre” è una cooperativa agricola biologica ad indirizzo orticolo a cui si aggiunge una piccola produzione di lamponi e fragole: “Le nostre colture – spiega Angela – crescono seguendo i ritmi della natura e delle stagioni. Raccogliamo solo quando si è raggiunto il giusto grado di maturazione, per poter assaporare il meglio dei profumi e del gusto. Una parte delle nostre piante viene lasciata andare a seme, in modo da permettere la conclusione del ciclo vitale vegetale. Utilizziamo solo letame proveniente da allevamenti biologici e siamo convinti che un’alimentazione consapevole significhi anche rispetto della natura e del pianeta in cui viviamo”.

 
 
 
 

Romagna Antiche Terre oggi coltiva applicando le tecniche dell’agricoltura sinergica e biodinamica, come quando – ai tempi dei fattori e dei mezzadri – la chimica ancora non esisteva: “La nostra volontà è quella di incrementare la filiera corta biologica degli ortaggi, perché la filiera corta KM-0 e la vendita diretta, rendono accessibili i prodotti ‘bio’ a tutti”.

Tra le pregiate coltivazioni della fattoria di via Campone ci sono anche delle “chicche” ormai rarissime come i pomodorini gialli a forma di pera, il faccagno o il pisanello. E, sempre coi metodi rustici di una volta, nella fattoria si allevano il vero pollo e l’oca romagnola, la cinta senese e i conigli “blu di Vienna”.

La cooperativa si basa su due principi fondamentali, centralità della persona e rispetto dell’ambiente, che insieme ne orientano l’attività prevalente a sostegno delle persone in condizione di disagio, sostenendole attraverso la costruzione di percorsi di inclusione sociale e di integrazione lavorativa: “Nell’organico della nostra cooperativa – spiega Angela – sono presenti soci-lavoratori con disabilità, in situazioni di disagio sociale, nonché lavoratori extracomunitari regolarmente assunti”.

 

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