Anche i dati si saldano con la logica e dunque, dopo l’anno tragico del lockdown, le statistiche generali del turismo romagnolo certificano la netta ripresa della nostra industria della vacanza ritornata, grosso modo, sui livelli dell’epoca pre Covid.
I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-giugno 2021, per la provincia di Forlì-Cesena, registrano infatti una crescita annua degli arrivi del 70,6% (253.448 unità) e delle presenze del 95,4% (1.016.240 unità). Rimbalzi da record, se non fosso che il raffronto viene fatto con l’anno precedente, quello dell’estate “mozzata” dalla pandemia e della vacanza vissuta tra paure ed incertezze.
Nel confronto col periodo pre-covid gennaio-giugno 2019, però, i numeri rimangono negativi (-47,6% di arrivi, -44,9% di presenze), segno di un calo turistico molto marcato nell’anno appena trascorso.
Gli aumenti, rispetto ai primi sei mesi del 2020, interessano sia la clientela italiana, sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima: +69,2% gli arrivi italiani e +90,7% le presenze nazionali, +91,6% gli arrivi stranieri e +149,0% le presenze estere.
Nel periodo gennaio-giugno 2021 si evidenzia l’incremento annuo delle presenze in tutti i comuni, con l’ unica eccezione rappresentata da Bagno di Romagna (-5,9%). Riguardo ai comuni della riviera, a Cesenatico (60% delle presenze provinciali) si assiste ad un aumento delle presenze del 116,3%, a Gatteo e San Mauro Pascoli (dati aggregati) del 246,3% e a Savignano sul Rubicone del 100,9%.