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Mentre le imprese, con fatica, si riprendono lentamente dalla crisi pandemica, ecco una mazzata letale sulla sostenibilità di molte attività e di tante famiglie italiane.

Preparatevi al peggio perché i rincari dell’energia avranno un contraccolpo davvero rilevante, nel prossimo mese di ottobre, quando verranno aggiornati contratti e tariffe.

E la colpa questa volta non è del solito petrolio, ma delle speculazioni internazionali sul metano e sulle emissioni Ets di anidride carbonica, il gas accusato di scaldare il clima.

Già nei mesi scorsi i rincari avevano colpito duro: l’Enea, nell’Analisi trimestrale del sistema elettrico diffusa giovedì, ha rilevato che già nella prima metà dell’anno in Italia erano in forte aumento i consumi di energia, i costi e anche le emissioni di CO2, diventate carissime; inoltre già il 1° luglio le bollette di luce e gas avevano avuto un aumento consistente. Nulla però a confronto i rincari previsti per questo autunno.

 
 
 
 

Il Governo, per la verità, potrebbe ancora intervenire per mitigare la stangata ma gli economisti dell’energia sono molto allarmati: il 1° ottobre le bollette del gas potrebbero crescere oltre il 30%, quelle della corrente elettrica del +20%.

Il 1° ottobre l’autorità dell’energia Arera aggiornerà, infatti, come ogni tre mesi, le tariffe di corrente elettrica e gas, avvicinandole ai costi di produzione e ai mercati internazionali. Nello stesso giorno partiranno i contratti annuali di fornitura ai grandi consumatori e alle imprese, poiché per convenzione l’anno termico contrattuale va dal 1° ottobre al 30 settembre. E le proiezioni, come detto, sono molto preoccupanti.

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