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Ai microfoni di livingcesenatico c’è il direttore artistico di un festival in continua ascesa che ha legato il proprio nome a quello della città in cui nasce cresce e si irradia. Aspettando JAZZenatico (qui il primo evento) Fabio Nobile racconta il dietro le quinte di un festival fatto di emozioni e passione.

Fabio Nobile

Come è avvenuta la scelta degli artisti in cartellone?

«Come sempre la scelta del cartellone viene fatta su 3 fronti: varietà culturale, valorizzazione dei talenti del territorio e finanze disponibili. Quest’anno siamo riusciti ad allargare i confini del jazz arrivando fino alla bossa nova passando dal gipsy jazz e cioè un jazz che proviene dalla cultura zingara interpretata dai Minor Swingers che vedono tra i componenti due punte di diamante del gruppo “Quintorigo”. In apertura festival ed in chiusura due tra le trombe più importanti al mondo: Flavio Boltro e Fabrizio Bosso. La meravigliosa voce di Barbara Casini che oltre ad essere la cantante più rispettata dagli artisti brasiliani e dopo un esibizione magistrale al programma televisivo di Stefano Bollani su Rai uno, ci regalerà una serata molto emozionante. Il nostrano sassofonista Stefano Bedetti che dopo le numerose esperienze negli States ci delizierà di una serata Jazz in compagnia del grande John Riley, batterista tra gli altri di Miles Davis».

Quali sono le novità extra festival?

«Quest’anno la grande novità sarà quella dei “workshop”, sicuramente dedicata agli addetti ai lavori, ai musicisti o comunque a chiunque voglia vivere un esperienza a livello più profondo sia dal punto di vista dello strumento musicale che del genere musicale. Ospiteremo i seminari, di Barbara Casini per il canto, Claudio Filippini per i pianoforte e Max Ionata per il sax tenore. Sulla nostra pagina Facebook ci saranno presto le info (a questo link)».

Cesenatico si sta affermando nel panorama jazzistico italiano. Cosa lo può testimoniare?

«Sono centinaia le richieste di collaborazione da parte di agenzie anche estere, a dimostrazione che JAZZenatico si annovera a pieno titolo tra le rassegne in evidenza del territorio nazionale».

Guardando indietro, qual è l’immagine che ricorda con più affetto di questa esperienza?

«L’immagine che ricordo con più affetto è quella giornaliera (ride). Ogni giorno è nuovo e nasconde intoppi e quindi opportunità. Dietro la macchina del festival ci sono due persone e la responsabilità viene inevitabilmente consegnata ad esse. Le quinte organizzative di un festival sono piene di insidie, sicuramente c’è una forte componente emozionale ed emotiva che ci dissuade dal mollare le redini».

Alessandro Fariselli in studio di registrazione

Chi vorrebbe che si esibisse a teatro per Jazzenatico?

«Il mio sogno è quello di trovare dei partner che ci permettano di alzare il “tiro” ed avere una rassegna sempre più varia, ospitando al festival le nostre eccellenze nazionali. Eccellenze artistiche che il mondo ci invidia e che invita ma che ancora a noi non è permesso di ottenere, naturalmente per motivi economici. Siamo grati di avere come veri amici alcune tra queste eccellenze, infatti sono presenti nelle nostre programmazioni».

Ci può raccontare un aneddoto o un dietro le quinte che descriva l’anima del festival?

«Sia io che Alessandro Fariselli, mio socio nell’organizzazione della rassegna, siamo musicisti di professione quindi ci troviamo sia “di qua che di la” dalla barricata. A volte quando si guarda qualsivoglia situazione da una parte sola tanti aspetti sfuggono. Organizzare la musica e suonarla sono due cose molto diverse ma facendole tutte e due ora mi rendo veramente conto quanto la sinergia tra i ruoli sia importante, mettere a proprio agio i musicisti e viceversa non avere strane pretese nei confronti degli organizzatori fa si che poi i concerti siano solo dedicati alla musica».

Una immagine della passata stagione

Jazzenatico è stato oggetto di contesa politica…

«Vogliamo ringraziare il comune di Cesenatico che considerando tutte le difficoltà è comunque riuscito ad erogare un contributo. Per continuare abbiamo bisogno di partner che credano non tanto in Jazzenatico ma nel concetto che solo creando sinergie attive ed attente si potrà in futuro riportare sulla bocca di tutti quello che è la nostra cittadina messa in ginocchio, in questi ultimi tempi, dalle critiche meschine e sterili di fazioni politiche che nella realtà dei fatti non risolvono ma si lamentano senza ottenere quello che desiderano. Desidero ringraziare pubblicamente chi ci sostiene: Sicograf, Extra Motorline, L’osteria Piccola Corte, Alexia Palace, Living Cesenatico, Radio Studio Delta, il Corriere Romagna e tutti il locali che hanno aderito a JazzenaticOff: La Cantina Del Porto, Lo Squisito, Piccola Corte, Cataleya, Fabbrica di Bellaria, Zenzero. Ricordo che chi ci volesse contattare per essere parte di questa manifestazione in futuro, sarà ben accetto. Noi ci mettiamo passione, energia e risorse. Jazzenatico c’è».

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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