Alghe in mare, disdette sì e disdette no. Si avvicina la fine di agosto e gli albergatori iniziano a fare i conti delle presenze e ad analizzare la stagione turistica. Senza però non fare i conti con lo stato del mare che quest’anno ha visto la comparsa di alghe a riva. E di certo hanno giocato un ruolo di altoparlante i post e le foto su Facebook, un fenomeno incontrollabile e con il quale fare però i conti.
«E’ ora di finirla di dire che abbiamo il mare sporco – interviene il presidente degli albergatori Adac, Giacarlo Borocci – Si tratta di correnti che oggi portano le alghe a riva e domani il mare è cristallino. Purtroppo è successo che nella settimana di Ferragosto alcuni turisti hanno disdetto la camera a Cesenatico e si sono diretti verso Bellaria dove l’acqua era trasparente».
Un termometro diverso invece quello di Assohotel. «Fortunatamente nessuna disdetta, ma qualche lamentela di turisti che hanno confessato ‘se sapevamo così quest’anno non saremmo venuti’», spiega il presidente Fabrizio Albertini.
Una situazione che si inserisce in una stagione non particolarmente superba. «Non posso parlare di una bella stagione – ammette Barocci – I turisti non potevano andare in acqua a rinfrescarsi e sotto l’ombrellone c’era un’afa insopportabile, da qui ci sono state alcune partenze anticipate, ma la cosa peggiore è vedere turisti ritornare in hotel non entusiasti delle proprie vacanze».
«Credo che i numeri delle presenze saranno sotto il 10%, come minimo – continua Albertini – Il problema del nostro turismo è legato alla spesa degli italiani, che hanno poco da spendere e prendono al volo offerte last minute e si concedono solo 3-4 giorni di vacanza».
E allora perché un turista deve scegliere Cesenatico? «In tutto questo non posso non porre l’accento sugli eventi che vengono organizzati – conclude Barocci – E quando parlo di eventi non intendo mercatini, bancarelle o appuntamenti di una serata o di un week end, intendo eventi che portano persone che scelgono Cesenatico perché c’è un dato appuntamento. Tutto questo Cesenatico non lo offre e il turismo inizia a risentirne».
