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Il Comitato Libera Scelta di Cesenatico replica all’ordinanza del sindaco Matteo Gozzoli che dispone la sospensione dei bambini non vaccinati dalle scuole (clicca qui per leggere l’articolo).

“Apprendiamo della vergognosa ordinanza emanata dal sindaco di Cesenatico volta a punire le famiglie a suo avviso inadempienti rispetto alla normativa sulle vaccinazioni – si legge nella nota stampa – Il provvedimento ci coglie quantomai di sorpresa, vista l’imminente fine dell’anno scolastico in corso. Riteniamo il provvedimento ingiusto, prevaricatorio e inopportuno e non comprendiamo come questa azione possa salvaguardare la salute pubblica in generale e in particolare quella del bimbo impossibilitato alla vaccinazione come riferito nel comunicato stampa del Comune. E’ proprio sulla questione immunodepressi e non vaccinati a scuola che ci teniamo a fare alcune considerazioni e a divulgare informazioni corrette, soprattutto alla luce di questo nuovo scempio a firma Pd”.

“In primis vogliamo mostrare tutta la nostra vicinanza e solidarietà a questa famiglia che vive una situazione difficile e che evidentemente cerca la soluzione migliore per il benessere psicofisico del proprio figlio, esattamente come tutti noi”, nonostante questo Libera Scelta Cesenatico vuole ribadire alcuni concetti “che rendono – spiegano – le dichiarazioni del nostro primo cittadino, volte a escludere e mettere in disparte i nostri figli sani che esso considera soggetti pericolosi, del tutto infondate”.

“Il dottor Alberto Donzelli (laureato in Medicina e specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, esperto di sanità pubblica e udito al Senato) ricorda che a scuola si trovano comunemente centinaia di germi per cui non esiste vaccino e che sono molto più pericolosi, per i soggetti immunodepressi, di parotite, rosolia e varicella. Lo stesso Donzelli evidenzia poi che: ‘Il problema degli immunodepressi va ridimensionato secondo razionalità. Se le precauzioni che è bene adottare si focalizzano sulle sole malattie prevenibili da vaccini, si possono creare false sicurezze e aspettative. Ciò per paradosso si potrebbe risolvere in più rischi per gli immunodepressi’”.

E a questo punto il comitato si chiede “quali altre precauzioni prenderà l’amministrazione di Cesenatico, così attenta alla salute dei bambini, rispetto agli insegnanti, agli operatori scolastici, agli addetti mensa e più in generale a tutte le persone che ogni giorno entrano nelle strutture scolastiche: non costituiscono anch’esse analogo pericolo per i bambini in difficoltà?”.

E inoltre “relativamente ai bambini ‘in regola’, come intende, l’amministrazione comunale, accertare che siano effettivamente immuni alle malattie per cui sono stati vaccinati, dal momento che, come dichiarato perfino nell’ordinanza, si ammette candidamente che una parte della popolazione non risulta immunizzata a seguito di vaccinazione? Senza dimenticare che alcuni vaccini, ammesso che riescano a conferire una protezione personale, sono responsabili di far circolare l’antigene e quindi potenzialmente infettare anche un bimbo immunodepresso. Uno su tutti, il vaccino antipertosse che, oltre al problema evidenziato, non riesce ad essere efficace su più dell’85 -90% dei vaccinati. I protocolli dei reparti di Ospedali che curano immunodepressi non citano pericoli relativi ai non vaccinati. Al contrario, raccomandano di evitare contatti con chi di recente ha ricevuto vaccini a virus vivi attenuati, come quelli ‘obbligatori’ (MPR-V: Morbillo Parotite Rosolia – Varicella), per almeno 6 settimane. Gli stessi bugiardini di questi vaccini lo confermano. Perché mai, allora, per tutelare la salute degli immunodepressi, non si vieta ai bambini vaccinati di recente con MPR-V di frequentare la scuola?”.

“Ci opponiamo con fermezza a questa disinformazione mediatica, intensamente propagata dalla politica a livello locale, che dopo Rimini e Cesena viene usata anche a Cesenatico per partorire l’ennesimo scempio che colpisce le famiglie non allineate ai diktat ipervaccinisti sulla base di false verità propinate con superficialità all’opinione pubblica, strumentalizzando la condizione di bambini sfortunati per generare altra sofferenza, discriminazione e ghettizzazione, il tutto finalizzato a creare consensi intorno all’obbligo vaccinale e giustificare una prassi repressiva e intimidatoria anziché un approccio basato su rispetto, informazione e confronto. Inoltre va sottolineato che, se alcuni bambini vaccinati parzialmente o non vaccinati frequentano i nidi (comunali e privati) e tutte le scuole dell’infanzia (comunali, statali, paritarie) del Comune di Cesenatico, significa che hanno un percorso aperto con l’Azienda sanitaria e sono quindi in regola secondo la legge. Di conseguenza ci opponiamo con fermezza alle dichiarazioni del sindaco Matteo Gozzoli secondo il quale avrebbe provato, nel corso dell’anno scolastico che volge al termine, ad avere un dialogo con le famiglie, a suo modo di vedere, ‘inadempienti’, tentativo che non ci risulta proprio. Questo è fra l’altro un ruolo che spetta alle aziende sanitarie, con le quali abbiamo avviato un iter di dialogo e collaborazione nel rispetto della legge sugli obblighi vaccinali vigenti”.

Il Gruppo Libera scelta di Cesenatico continuerà “a contrastare la disinformazione e la compressione di diritti fondamentali di bambini e adulti che sta causando disagi alle famiglie e tensioni sociali. Ci attiveremo, uniti e compatti, per difendere i nostri diritti e quelli dei nostri bambini dalle azioni messe in atto da una politica sorda alla verità scientifica e cieca in merito ai diritti fondamentali dei cittadini, ma molto solerte nel recepire ordini dall’alto, i quali vanno palesemente a tutelare interessi che nulla hanno a che vedere con il benessere della collettività”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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