In sette anni hanno colonizzato l’ex hotel Pino e la vicina villetta storica, in via Anita Garibaldi. I piccioni sono entrati all’interno dalle finestre spalancate diventando i nuovi abitanti delle due strutture, abbandonate da anni e in pieno centro storico.
Ma in questa situazione c’è chi, in assemblee pubbliche e attraverso lettere al sindaco Roberto Buda, ha denunciato un rischio igienico-sanitario: ornitosi. Si tratta di una malattia infettiva trasmessa all’uomo dai volatili (piccioni, gabbiani…). Il microrganismo responsabile – di origine virale – viene assunto dall’uomo per inalazione con la polvere proveniente dagli escrementi e dalle piume degli animali infetti o anche in piena salute. In particolare l’infezione può essere asintomatica oppure può decorrere in forma lieve provocando poi danni al fisico e al quadro polmonare.
Da qui il “gravoso problema di carattere igienico-sanitario nella struttura dell’ex hotel Pino” e un “veicolo di reale pericolosità infettiva per la salute pubblica”, si legge nelle lettere inviate al sindaco.
Ma chi deve intervenire in questi casi? Di certo l’Ausl dovrebbe interessarsi alla questione, da parte sua l’amministrazione comunale ed in particolare il sindaco – primo responsabile istituzionale della sanità pubblica – può firmare ordinanze per mettere in sicurezza la struttura e bonificare l’area. Ordinanze già inoltrate alla proprietà, ma al momento le risposte – almeno secondo quello dichiarato dal primo cittadino in assemblea pubblica – non sono arrivate. E qui ci si è fermati, ma il rischio igienico-sanitario diventa sempre più preoccupante di giorno in giorno.
[gmedia id=55]
