Si sta aggirando nel nord Adriatico ed è un delfino albino. La sua presenza, dopo diverse segnalazioni, è stata accertata nel corso del progetto Netcet, una rete per la conservazione dei Cetacei e delle Tartarughe marine in Adriatico, e dalla Fondazione Cetacea Onlus.
Secondo la Fondazione Cetacea si tratterebbe del primo avvistamento registrato di tursiope albino per l’Adriatico e il Mediterraneo. Gli esperti spiegano che la particolare colorazione del delfino dipende dall’assenza di melanina, un pigmento che fornisce la colorazione tipica della specie. Si tratta del ben più noto fenomeno dell’albinismo che però, in natura, è molto raro.
Fin ora, riporta sempre la Fondazione Cetacea, fenomeni di questo genere sono stati registrati in circa 20 specie di cetacei, tra cui balene ed orche. Per i tursiopi, invece, le registrazioni certe riguarderebbero non oltre 20 animali. Questo dalla metà del secolo scorso fino ad oggi.
“Il nostro tursiope bianco adriatico, che abbiamo chiamato Albus – si legge nel comunicato della Fondazione Cetacea – ha un futuro più luminoso perché è libero e, con il nostro aiuto, protetto. La mutazione genetica che conduce all’albinismo può causare una grande sensibilità della pelle e degli occhi, una parziale cecità e vari problemi di salute”.
Albus appare in buona salute, con un buono stato di nutrizione e non isolato da altri delfini. Il rischio, però, è che il delfino bianco possa diventare, proprio a causa del suo colore, una facile preda.
“C’è una possibilità – aggiunge a questo proposito la Fondazione Cetacea – che altri animali possano isolare individui albini per ridurre il pericolo di predazione. Tuttavia, i tursiopi sono estremamente sociali e si prendono cura dei compagni, non lasciandoli nel pericolo. I tursiopi sono all’apice della catena alimentare in Adriatico perché non ci sono grandi squali che possono rappresentare un pericolo per loro. Questo significa che Albus e gli altri tursiopi sono al sicuro dai predatori naturali. Sfortunatamente, gli uomini e le loro attività rappresentano un pericolo per i delfini, così che si dovrebbe ridurre il nostro impatto sul mare e sui tursiopi”.
La Fondazione Cetacea chiede a chi dovesse incontrare Albus, di riferire qualsiasi segnalazione che lo riguarda, inviando foto, data e località dell’avvistamento. Se è possibile, spedire foto e video a info@blue-world.org e informazione@fondazionecetacea.org.