Una lettera scritta da un papà e indirizzata al sindaco di Cesenatico, Roberto Buda. Oggetto: la scuola di Sala di Cesenatico ed in particolare “l’incuria e la mancata tinteggiatura delle aule che ospitano i bambini”.
“Il primo giorno di scuola è sempre un giorno un po’ speciale, ricco di aspettative, sia per i bimbi che per i genitori, e tanta emozione – scrive Antonio Castagnola – E anche tanta curiosità nel vedere se gli ambienti lasciati lo scorso anno scolastico, presentano un aspetto diverso, o comunque migliore. Purtroppo con la loro apertura, sono riemersi le medesime criticità lasciate a giugno, presentate alle amministrazioni oramai da troppi anni“.
“Discorsi fritti e rifritti, ripetuti e rimbalzati sui media o protocollati in Comune. Come genitore e come cittadino, le scrivo con il cuore tra le lacrime – si legge nella lettera – Non voglio credere che questo, sia lo scenario che i nostri bimbi debbano trovare il primo giorno di scuola, ne tantomeno se lo meritano. In molti altri contesti della nostra vita di cittadini, si può far finta di accettare una qualsivoglia gestione della città. Ma quando si tratta dei nostri bimbi, nulla è più prezioso. Lei sa come me, che da quando la Villa dei Marchesi Romagnoli ha accolto la scuola elementare del quartiere di Sala, mai è stata effettuata una tinteggiatura esterna. L’effetto estetico dimostra palesemente l’incuria“.
Ma all’interno le cose sembrano non andare meglio: “Purtroppo altrettanto debbo riportarle per la parte interna. La mia nota polemica non le è rivolta esclusivamente. Altri prima di lei hanno contribuito al declino della scuola. Non è che per caso dopo tanto dire, debba nascere il dubbio, a noi cittadini, che la scuola migliore sarebbe stata una scuola privata? Non voglio condizionare ciò in cui credo, esclusivamente per una fiducia mal riposta durante questi anni. Le garantisco che questa volta accetterò il suo invito a impegnarmi in prima persona, cercando di coinvolgere gli altri genitori, e magari anche i docenti, ad improvvisarci imbianchini e stuccatori. Lei mi dovrà promettere che i soldi spesi per illuminare, ogni anno, di rosa il grattacielo di Cesenatico, li destinerà agli ambienti scolastici – conclude il papà – Perché mi creda, è una vera offesa alla cultura, soprattutto a chi di cultura viveva prima di diventare primo cittadino, e soprattutto nei confronti dei bimbi del suo Comune”.