Dopo lo straordinario successo delle edizioni precedenti il Festival Internazionale del Cibo di Strada, organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, torna venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ottobre con una ventina di isole gastronomiche che proporranno i cibi di strada provenienti da svariati paesi: dal Messico all’India, dalla Grecia al Giappone, dal Venezuela alla Provenza, dalla Romania al Marocco, dal Perù all’Argentina e da numerose regioni italiane.
Durante il festival ci saranno incontri e degustazioni su vari argomenti. Il Festival sarà arricchito anche da incontri, Talk Food, esposizioni, animazioni, musica, teatro di strada e officine gastronomiche con laboratori sul cibo di strada nel Mediterraneo e nel mondo, condotti dal giornalista “gastronomade” Vittorio Castellani aka Chef Kumalè.
Ci sarà anche una sezione dedicata allo Street Coffee con la degustazione dei caffé del mondo. Per chi giungerà a Cesena ci sarà la possibilità di conoscere la Città Malatestiana e il suo territorio attraverso visite guidate e tour messi a punto dallo Iat e da “Una Certa Romagna” (per informazioni 0547 356327).
Sabato 4 ottobre, alle 15, ci sarà un incontro su “Sovranità alimentare e culture del cibo. Le coltivazioni del cacao tra sostenibilità e globalizzazione”, in collaborazione con Cefa Onlus e Ministero degli Affari Esteri, nell’ambito del progetto “Apriti Sesamo. Nuove reti di cooperazione per la sovranità alimentare”. Partecipano Raffaela Donati, presidente Slow Food Emilia Romagna; Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus; Filippo D’Antuono dell’Università di Bologna, docente di di Produzioni Vegetali; Alice Fanti (Desk America Latina – Cefa Onlus) con una testimonianza skype dall’Ecuador di Corrado Scropetta (responsabile paese Ecuador Cefa Onlus). Al termine degustazione guidata di diversi tipi di cioccolato a cura di Micaela Mazzoli, docente Master of Food Slow Food.
Ritorna dunque il festival internazionale dopo il successo riscontrato a Cesena, l’anno scorso, dall’altra manifestazione sulle cucine di strada: “Saporìe – il Festival del Cibo di Strada”, con il gemellaggio tra Genova e Monferrato, Puglia, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna.
Ormai si parla dovunque del cibo di strada e questo è in assoluto il Festival che vanta i più numerosi tentativi di imitazione. La prima iniziativa (nel 2000) a mettere in campo e a dar valore a questo tipo di gastronomia è stata proprio questa manifestazione di Cesena, in una città che da tempo ha creduto in questo straordinario incontro di culture.
Con la nascita delle città nella civiltà mediterranea, prende forma l’idea di cibo di strada (street food) che – servito nei caratteristici chioschi o offerto da venditori ambulanti – costituisce la più antica e autentica forma di ristorazione.
Semplice nella preparazione, legato alle tradizioni agro-alimentari del territorio a cui appartiene, il cibo di strada è probabilmente la più onesta tra le diverse forme di offerta gastronomica, quella meno soggetto all’influenza di mode passeggere, quella che maggiormente consente di leggere la storia (non solo gastronomica) di una città e dei suoi abitanti.
E dalle rive del Mediterraneo la tradizione del cibo di strada si è estesa col tempo a tutti quei luoghi del pianeta in cui il clima e lo sviluppo delle relazioni sociali ne consentivano la realizzazione: lontano Oriente, Africa, America Latina, per non parlare dei paesi “nuovi” come l’Australia e gli Stati Uniti che hanno assorbito e fatto propri i più diversi cibi di strada importati in seguito alle diverse ondate immigratorie.
Nelle stesse giornate del Festival si terranno spettacoli di musica, arte e teatro di strada a cura dell’assessorato alla cultura del Comune di Cesena.
Ecco cosa si potrà trovare, tra le tante prelibatezze, al Festival Internazionale del Cibo di Strada 2014.
Argentina – Churrasco de angus, empanada criolla, choripan, lomipan
Giappone – Yakitory, gyoza, ramen, yakisoba, mochi, azuki.
Grecia – Souvlaky e gyros pita
India – Pakora, biriani, samosa, chay masala, gulabjamun
Kurdistan (Iraq) – Falafel, briyani, kirkuk kebap
Marocco – Cous cous, tajine, shai bi naanaa, msmen
Messico – Tacos, Burritos, Enchiladas, Fajita,Guacamole
Perù – Tamales de chancho, papas à la huancayna, anticuchos, arroz chaufa, tarta de cocoa
Provenza (Arles-Séte) – Tielle setoise, riz de Camargue à la Provencale, rouille à la Sétoise
Romania – Mici cu mustar, snitel cu salata de varza alba rosie, carpati
Venezuela – Arepas
Alto Adige (Merano) – Münchner weißwurst, brezel e senape dolce; meraner hauswurst, ur-paarl, senape e gekochtes vinschger sauerkraut
Campania (Napoli) – Mangiamaccheroni, fritto napoletano con zeppole, pasta cresciuta, crocchè di patate, la vera pizza napoletana
Puglia (Manfredonia–Murgia) – Panzerotti, gnumarieddi, bombette, salsiccia a punta di coltello
Liguria (Genova) – Fugassa con formaggio, con pesto e acciughe
Toscana (Firenze) – Lampredotto bollito e trippa alla fiorentina
Sicilia (Palermo) – Pani ca’meusa, sfincioni, panelle, arancine di riso, cannoli
Emilia (Modena-Parma) – Tigelle e borlenghi, torta fritta e salumi
Romagna (Cesena, Cesenatico, Bagno di Romagna) – Piadina e crescioni, pesce fritto al cono, tortello nella lastra, castagnaccio
E poi: il gelato al latte e alla panna della Centrale del Latte di Cesena; vini e bevande provenienti da ogni territorio. E tanto altro ancora…
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