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Inchiesta Gesturist. Parla l’ex sindaco Panzavolta e il Pd

By 4 Ottobre 2014 No Comments

L’ex sindaco Nivardo Panzavolta interviene sulla conclusione delle indagini da parte della Procura di Forlì riguardante la scissione Gesturist, che nei giorni scorsi ha recapitato sei avvisi di garanzia a Anna Maria Ori, ex direttore generale del Comune di Cesenatico; Nivardo Panzavolta, ex sindaco del Comune di Cesenatico; Giancarlo Paganelli, ex presidente di Gesturist; Terzo Martinetti, fino al 2011 direttore di Gesturist; Stefano Grandi dal 2011 presidente di Gesturist spa; Roberto Camporesi, consulente di Gesturist spa (clicca qui per l’articolo)

L'ex sindaco Nivardo Panzavolta

L’ex sindaco Nivardo Panzavolta

“Ribadisco la piena fiducia sull’operato della Magistratura e l’altrettanta certezza che il prosieguo di ulteriori atti giudiziari dimostrerà l’assoluta correttezza delle scelte compiute dalla mia amministrazione – spiega Panzavolta – Non possiamo dimenticare, come invece capita frequentemente, che il Comune da una parte era obbligato ad uscire dalla società Gesturist, in quanto non poteva più gestire attività commerciali quali campeggio e stabilimenti balneari, e dall’altra non poteva più gestire i servizi manutentivi affidati senza gara. Troppo spesso ci si dimentica di questi due elementi che sono stati i punti di partenza del lavoro dell’amministrazione e degli uffici comunali, non solo del direttore generale, oltre che dai numerosi consulenti oggi usciti dall’inchiesta, riconoscendo quindi la correttezza del loro operato, e dal consiglio di amministrazione dell’epoca di Gesturist”.

E’ proprio sulla base delle relazioni degli uffici e dei periti esterni che si è basato il lavoro dell’amministrazione comunale. Tutte le delibere portate in discussione e successivamente approvate dal consiglio comunale hanno avuto il parere favorevole dei vari organi – continua Panzavolta – Sono le scelte compiute dall’amministrazione Buda – con la riduzione della durata prevista in 25 anni dell’affidamento dei servizi manutentivi a Cesenatico Servizi e la mancata individuazione di un socio privato di minoranza – che hanno comportato un evidente danno patrimoniale al Comune, svuotando di fatto il valore della stessa Cesenatico Servizi”.

“Questi atti messi in essere alla fine del 2011 e che hanno portato ad aver mantenuto una società completamente pubblica, sono stati ritenuti illegittimi dalla stessa Corte dei Conti Regionale e solo una modifica alla legge, intervenuta nel 2013 (3 anni dopo la scissione) ha sanato quello che ha fatto l’attuale amministrazione – continua l’ex sindaco Panzavolta – La scissione non proporzionale di Gesturist, era quindi un atto dovuto e obbligatorio, i valori di stima sono stati valutati da tante perizie giurate e non, gli atti compiuti erano necessari e corrispondenti agli interessi del Comune di Cesenatico. Non c’è quindi alcun terremoto politico, come strumentalmente afferma il M5S, ma si tratta di un atto complesso, la cui correttezza emergerà nel prosieguo delle indagini, tant’è che lo stesso M5S pur di fare un po’ di polverone, si arrampica sugli specchi mettendo insieme tante vicende che tra di loro nulla hanno a che fare, con lo scopo di confondere le idee, non avendo argomenti e proposte alternative su come si sarebbe dovuto affrontare il tema Gesturist. E’ la differenza di chi si limita a criticare rispetto a chi ha cercato di governare”.

Anche il segretario Pd Mario Drudi e il capogruppo Pd Matteo Gozzoli intervengono sulla questione: “Abbiamo accolto con serenità la notizia relativa alla richiesta dei rinvii a giudizio collegati alle indagini sulla scissione della società Gesturist. Al riguardo constatiamo che al termine delle indagini preliminari oltre la metà degli indagati sono stati esclusi dall’inchiesta. Siamo convinti della regolarità dell’operazione messa in atto dall’amministrazione guidata dall’allora sindaco Nivardo Panzavolta e – in attesa della decisione del giudice dell’udienza preliminare – ribadiamo che , in quanto dirigenti del Partito Democratico di Cesenatico, siamo i primi ad essere interessati a che venga fatta la massima chiarezza sulla regolarità delle operazioni di scissione. Come già é successo in passato ribadiamo la massima fiducia e il massimo rispetto per l’operato della Magistratura”.

“Vista la complessità dell’operazione di scissione di Gesturist e quindi anche delle relative indagini, riteniamo negativa la competizione messa in campo da alcuni soggetti politici per aggiudicarsi la paternità della vicenda, cercando di strumentalizzare le notizie e dimenticando che la scissione era un’operazione obbligata in quanto il Comune non poteva più detenere attività commerciali e non poteva continuare ad affidare servizi manutentivi senza gara. A movimenti politici che addirittura si propongono di costituirsi parte civile nel processo avanziamo dubbi di legittimità riguardo a questa proposta e ricordiamo che viviamo in uno Stato di diritto e non in uno Stato etico”, concludono i Democratici.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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