“Lei sta sfruttando e maltrattando le lavoratrici”, è questa la frase ingiuriosa pronunciata da Sandra Polini, che oggi dovrà comparire davanti al giudice di pace di Forlì in veste di imputata.
L’albergatore Sacha Giancontieri, che nel 2011 gestiva l’hotel Milano a Gatteo Mare, aveva alle sue dipendenze quattro lavoratrici di nazionalità romena, “due delle quali – si legge in una nota di Rumori Sinistri – reclutate attraverso canali illegali”.
Presso lo sportello informativo gestito da “Rumori Sinistri, le quattro lavoratrici si presentarono per denunciare una situazione di grave sfruttamento lavorativo, accompagnata da quei dispositivi di assoggettamento agiti dall’albergatore. Fu disposta allora una richiesta ispettiva alla Dtl di Forlì, “ma prima – si legge – che gli ispettori mettessero piede nell’albergo, le altre colleghe di lavoro avevano informato l’albergatore dell’azione compiuta dalle lavoratrici. Nell’albergo quella mattina successe il finimondo: tre di loro finirono al pronto soccorso di Cesenatico colte da malore in seguito alla violenza verbale agita dall’albergatore”.
Sandra Polini intervenne in quell’occasione sul luogo di lavoro per permettere, in presenza di due agenti di polizia di stato, fatti intervenire dalla stessa, alle lavoratrici di raccogliere i loro effetti personali ed uscire dall’albergo incolumi. “Tuttavia, – continua Rumori Sinistri – nonostante la presenza dei due agenti, l’albergatore pretese la firma sulle dimissioni volontarie e la visione dei referti medici rilasciati dal PS, pretese alle quali la volontaria si oppose”.
A tre anni di distanza, dopo che attraverso il contributo prezioso dell’avvocato Raffaele Pacifico, che rappresenta le quattro lavoratrici e difende Sandra Polini, è stato depositato un decreto penale di condanna ai danni dell’albergatore per violenza privata continuata, le quattro lavoratrici devono ancora percepire le ultime mensilità di quella stagione, e “che – dichiara l’associazione – l’albergatore si rifiuta di pagare”.
“Assistiamo ad uno degli episodi fra i più incredibili nella storia del lavoro gravemente sfruttato in riviera: chi ha operato nella massima trasparenza, ed in un contesto di difesa e rivendicazione del Ccnl, si trova ora a doversi difendere per una frase pronunciata in un contesto più che oggettivo. Rumori Sinistri si è sempre assunta la piena responsabilità di ogni azione e parola, non sarà questa l’occasione in cui si verrà a meno alla libertà, alla coerenza ed alla dignità, costi quel che costi”.