Il caso della morte di Marco Pantani, recentemente riaperto e sul quale sembra esserci anche l’ombra della comorra, approda in Parlamento. Infatti il deputato riminese del Pd, Tiziano Arlotti, ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Ministro dei Beni e attività culturali Dario Franceschini per chiedere che anche il Governo si attivi per fare luce sulla vicenda della morte del campione di Cesenatico, scomparso a Rimini il 14 febbraio del 2004.
“Una vicenda dai tratti oscuri – afferma Arlotti nell’interrogazione – che apre scenari inquietanti con presenza di mondi criminali”.
Infatti “la Procura di Forlì nei giorni scorsi ha riaperto l’inchiesta su una presunta macchinazione ai danni del ciclista – spiega il deputato – per alterare le analisi del sangue che nel 1999 portarono la sua esclusione dal Giro d’Italia. Sul prelievo vi è sempre stata l’ombra della mancata scelta della provetta del test da parte di Pantani. La riapertura del caso partirebbe dalle parole scritte in una lettera da Renato Vallanzasca, boss della malavita, alla mamma del Pirata. Quanto riportato metterebbe in relazione una serie di episodi anomali già all’attenzione dei magistrati”.
Il campione di Cesenatico, “ha sempre sostenuto di essere stato vittima di una macchinazione alle sue spalle – ricorda Arlotti – E’ doveroso che il Governo assuma iniziative affinché finalmente sia fatta luce su questa drammatica vicenda”.