
“Durante questi anni abbiamo sempre insistito sull’abolizione di questi incentivi – continua Papperini – La norma, che vorrebbe incentivare il lavoratori dipendenti, non ha alcun senso. Il concetto, sia della norma che del buon senso, avrebbe dovuto considerare oltre all’incentivo anche un disincentivo, altrimenti logica vuole che il livello medio di produttività si abbassi inevitabilmente. Va aggiunto che l’incentivo non è legato al risultato, ma esclusivamente alla realizzazione del progetto. Infatti anche nei casi in cui le opere sono risultate mal costruite (esempio le porte vinciane, il ponte mobile, la Vena Mazzarini), ugualmente sono stati distribuiti incentivi a pioggia. E tutti quelli che dovevano controllare? I pareri tecnici?”.
“Con l’introduzione della legge 163 veniva data discrezionalità ai sindaci di distribuire una percentuale, fino al 2%, dell’importo totale dell’opera ai dipendenti pubblici. Quindi al buon senso del primo cittadino era legato l’assegnazion
				